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I ragazzi dell'oratorio ricordano don Premoli a dieci anni dalla scomparsa

Il 16 agosto saranno dieci anni dalla scomparsa di don Lanfranco Premoli (da tutti ricordato semplicemente come don Franco), colui che è stato l’anima dell’oratorio Don Bosco di Salsomaggiore dalla sua fondazione, all’alba degli anni sessanta, fino al 1987. Don Franco, nato a Pontenure il 25 maggio del 1931, era stato ordinato presbitero il 30 maggio del 1956. Fin dall’inizio del suo ministero si è rivelato un sacerdote dinamico e attivo in tutti i campi, ma soprattutto molto attento alle problematiche del mondo giovanile.

Responsabile dell’Oratorio Don Bosco di Salsomaggiore Terme, nel periodo in cui il parroco di San Vitale era il futuro cardinale don Ersilio Tonini, fondò il gruppo «Brutti ma buoni», nato proprio all’interno dell’oratorio, luogo di incontro per intere generazioni di ragazzi salsesi. Fu anche tra i fondatori della società sportiva G.s. Combi e seguì il sodalizio sia come appassionato sportivo che come cappellano.

Tanti bambini, ragazzi e giovani hanno goduto della ricchezza di “crescere” accanto a lui e insieme a lui tra le mura dell’oratorio, sul campo sportivo o durante i soggiorni e le camminate sulle Dolomiti.

Un gruppo di ‘suoi’ ex-ragazzi, alcuni dei quali anche già nonni, ha creato un comitato che ha lanciato l’idea di organizzare un evento per tenere vivo il lascio di don Franco e poterlo così trasmettere alle generazioni future. Sarà un’occasione ricca di testimonianze, sia orali che visive, volta a ricordare la sua figura e il suo instancabile operato.

Nei giorni scorsi un testimone di quel periodo, Marco Dioni, ha ospitato presso il suo locale la serata di presentazione di questo evento, che culminerà nella posa di un bassorilievo in bronzo con l’intitolazione a don Franco del campo sportivo situato dietro l’oratorio. Un luogo che profuma certamente dei valori trasmessi nel tempo dal sacerdote: amicizia, lealtà, fraternità e condivisione con il prossimo.

Sabato 18 settembre, secondo un preciso programma che sarà comunicato successivamente, tutti i “ragazzi del Don” (come amano definirsi), avranno modo di ritrovarsi facendo sì che il valore morale di quella giornata possa rimanere nella memoria collettiva della città termale.

Martina Pacini

(Si ringrazia Davighi per la fotografia)

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