Festa della Storia 2024: il calendario degli eventi
Questo il calendario dettagliato:
Questo il calendario dettagliato:
Sabato 14 settembre alle 20:45 nella chiesa Collegiata di Busseto si svolge un interessante evento, che rientra nelle manifestazioni del Giubileo straordinario concesso dalla Penitenzieria Apostolica di Roma, tramite il vescovo Ovidio, in occasione del quinto centenario della bellissima Croce processionale d’argento dorato, firmata nel 1524 dai fratelli Jacopo Filippo e Damiano de Gonzate (1524).
Vanto della comunità ecclesiale e civile di Busseto, è tra le massime realizzazioni dell’oreficeria italiana del primo Rinascimento. Ornata nei bracci da girali d’acanto eseguiti a filigrana e cesello su fondo di smalto blu, presenta nel lato frontale la statua del Crocifisso al centro e i simboli degli Evangelisti alle estremità dei bracci; nel lato posteriore la statua di S. Bartolomeo, titolare della Collegiata e, nelle terminazioni, i busti dei santi Nicola, Francesco, Antonio abate e Maddalena. Ai lati del ‘Christus patiens’ sono due Angeli con gli strumenti della Passione e le immagini della Vergine e di S. Giovanni, eseguite a fusione e poggianti su cornucopie uscenti da delfini alla sommità del nodo. Anche quest’ultimo, a edicola esagonale, accoglie «varie leggiadre statuine che rappresentano gli Appostoli, i Santi Protettori di Busseto e il Beato Orlando» (Affò 1784). Ben riconoscibili sono Pietro, Paolo, Girolamo, Andrea e Rocco. Teste di cherubini, boccioli, pigne e sferette completano l’ornamentazione. Nel retro sono raffigurati S. Nicola, a ricordo della prima chiesa funzionante in Busseto fino al XIV secolo, Maria Maddalena, abituale nella terminazione inferiore, e altri santi particolarmente venerati nel territorio. Per il suo pregio artistico, quest’opera è stata esposta in Pilotta nella mostra Parmigianino e il manierismo europeo (2003) e nel Museu Nacional de Rio de Janeiro, voluta da papa Francesco, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2013, nella mostra "Sulle orme del Signore: capolavori d’arte dal Vaticano e dai Musei Italiani" (9/7-12/10/2013).
La Croce è abitualmente esposta nella parrocchiale di Busseto, dove costituisce uno degli arredi sacri più preziosi del tesoro della "Collegiata'', fatta erigere dal marchese Uberto Pallavicino nel 1339.
Sabato 14 settembre dunque, in Collegiata, l’Ensemble Oktoechos onorerà la festività liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce (il 14 settembre è l'anniversario del ritrovamento della Croce da parte di S. Elena, nel 327) con il concerto “De la crudel morte de Cristo. Musiche dei secoli XIII-XV”, dando spazio ad alcune preziosità, tratte dal Laudario di Cortona e da manoscritti conservati nell'Archivio Capitolare della Cattedrale di Parma.
In scena Nadia Caristi, Eugenia Corrieri, Lisa Friziero, Marija Jovanovic (voci) e Lanfranco Menga (direttore). L’Ensemble ha debuttato nel 1995 riscuotendo unanimi consensi che l’hanno portato in breve tempo a essere considerato uno dei migliori gruppi italiani specializzati nel repertorio vocale medievale. Intensa è stata negli anni l’attività concertistica per prestigiosi enti musicali e istituzioni culturali: le Rassegne di Musica Antica a Perugia e presso le Abbazie di Torrechiara e Badia Cavana (PR), nonché presso la Cattedrale di Fidenza, il Festival “Donne in musica” di Roma, il Comitato per le Celebrazioni Federiciane, il Festival di Santo Stefano a Bologna, i Concerti al Monastero di Bose, il Comitato per le celebrazioni di Guido d’Arezzo, le Università “La Sapienza” e “Tor Vergata” di Roma, la Biblioteca Casanatense e l’Accademia di Spagna a Roma, le Rassegne “Pievi in scena” e “Medioevo e… oltre” nei luoghi storici di Parma e provincia, il Comitato per il IX Centenario della Cattedrale di Parma; ha anche effettuato registrazioni televisive per Rai2 (Palcoscenico) e Rai3 (Magico e nero). Nel 2000 c’è stato il debutto discografico con la Tactus con un CD contenente il repertorio del Graduale Marciano del sec. XIII; successivamente sono stati incisi i repertori delle Cattedrali di Padova (2004) e di Parma (2006), il Concerto per le Sacre Ceneri (2007). Particolare interesse hanno suscitato le realizzazioni in collaborazione con Ugo Pagliai e Paola Gassman (Abelardo ed Eloisa), Milena Vukotic (La storia di Sant’Orsola, Busseto, 9 ottobre 2004) e Claudia Koll (Omaggio a Hildegard von Bingen). L’Ensemble Oktoechos è stato fondato ed è diretto da Lanfranco Menga, docente di Prepolifonia presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.
Il concerto, organizzato dalla parrocchia di S. Bartolomeo con il sostegno di Fondazione Monteparma e Lions Club Busseto G. Verdi e in collaborazione con Medioevo e oltre - Rassegna di Musica Antica, è preceduto dalla conferenza “Gli orafi De Gonzate e la Croce rinascimentale per l’Insigne Collegiata di S. Bartolomeo in Busseto” (con proiezione di particolari di immagini della Croce) a cura di Alessandra Mordacci, storica dell’arte e autrice di pubblicazioni sul prezioso oggetto.
Ingresso libero. Info: 338.6310900 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’inclemenza atmosferica non ha impedito la manifestazione civile cittadina che l'Amministrazione comunale di Fidenza, l’Associazione Nazionale Carristi d’Italia e l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci hanno organizzato per ricordare l'81° anniversario del fatto d'arme del 9 settembre 1943 che vide il sacrificio di dieci militari carristi di stanza presso la caserma di Fidenza.
Come da ormai consolidata tradizione la cerimonia commemorativa ha avuto inizio con la s. Messa in suffragio ai carristi caduti e deceduti in periodo di pace celebrata da don Mario Fontanelli nella chiesa di S. Maria Annunziata. Ai lati dell'altare i colori dei labari delle associazioni combattentistiche e del volontariato e il gonfalone comunale.
Erano presenti il sindaco di Fidenza Davide Malvisi, il consigliere comunale Salvatore Papi in rappresentanza del Comune di Piacenza, le altre autorità civili e la rappresentanza della Guardia di Finanza per le autorità militari.
Il corteo ha raggiunto piazza Garibaldi per raccogliersi poi attorno al Monumento ai Carristi per la cerimonia dell’Alzabandiera, del silenzio d’Ordinanza e della deposizione della corona di alloro.
Hanno nell'ordine preso la parola per ricordare gli episodi di coraggio e di sacrificio accaduti in quei giorni il Presidente della sezione A.N.C.I. di Fidenza, Angelo Dotti, il Vicepresidente Nord Italia dell’A.N.C.I. Ten. Vittorio Gallo ed il sindaco Davide Malvisi introdotti, come da programma, dall'intervento di Ambrogio Ponzi in qualità di Presidente A.N.C.R. di Fidenza che qui brevemente riprendiamo.
"Ci troviamo oggi attorno a questo monumento per l’annuale collettivo ricordo di questi giovani che il 9 settembre del 1943 hanno immolato la loro vita per l’onore del nostro paese e fedeli alle parole che per anni erano scritte su un lungo striscione che muoveva la facciata della nostra Rocca che allora ospitava la loro caserma. Era l’8 di settembre (anche oggi è l’8 di settembre) quando, nel 1943, nella caserma qui di fronte i giovani carristi si interrogavano perplessi sul significato dell’ingannevole messaggio che parlava di armistizio. Poche ore dopo la mezzanotte un ordine arrivò a questa caserma: all’alba del 9 settembre chi l’aveva inviato quella notte si era già arreso due volte, ma nessuno avvisò i nostri carristi partiti dal deposito carri di via Malpeli (ora in quel posto abbiamo la sede provvisoria di una scuola elementare). Ignari e ormai soli, avrebbero, di lì a poco, sacrificato le loro vite. Al ricordo di questi sei carristi unisco il ricordo dei quattro carristi che, sempre il 9 settembre 1943, perirono a Piacenza nel corso dei combattimenti durati l’intera giornata unitamente a militari di altre armi. Il Comune di Piacenza è qui rappresentato dal consigliere comunale Salvatore Papi. Rivolgo un saluto a due protagonisti delle scorse manifestazioni che per motivi prudenziali non sono oggi presenti: il carrista Franco Azzani infaticabile organizzatore di queste giornate e Gino Narseti, ultracentenario, Presidente onorario della Federazione parmense dell’ANCR. Sono invece presenti due altri ultracentenari che saluto: il Generale di Corpo d’Armata gen. Giuseppe Pachera Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia, classe 1922, combattente nella Seconda Guerra Mondiale, partigiano della Brigata Garibaldi ed ex Comandante del 32° Reggimento Carri e Primo Reggiani, classe 1923, reduce militante nella sezione fidentina dell’ANCR".
Torna anche quest’anno il premio “Magister docet” che il Comune di Fidenza ha bandito per sottolineare l’importanza dell’istruzione come diritto umano e riconoscere il ruolo dell’insegnante. Di quel docente che, ancora in attività o in quiescenza, abbia contribuito positivamente alla formazione dei propri alunni e si sia distinto per l’impegno e le capacità al servizio della comunità scolastica.
Le candidature per assegnare il premio devono essere presentate entro le ore 13.00 di martedì 24 settembre all’ufficio protocollo del Comune di Fidenza in una busta chiusa, debitamente sigillata e controfirmata sui lembi di chiusura, indirizzato al Comune di Fidenza c/o Ufficio Cultura, con la dicitura “Premio Magister Docet 2024”.
La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà martedì 1 ottobre alle ore 17.00 presso la sala del consiglio comunale. Info: 0524 517375 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
E’ stata una serata meravigliosa quella offerta dal Coro dei Piccoli Cantori di Parigi ai numerosi convenuti nella Collegiata di Busseto anche da Parma e dai paesi vicini. Davvero una preghiera cantata in francese e in latino, attingendo dall’antico e sempre valido repertorio della musica sacra della Chiesa. Brani di Couperin, Bouzignac, Fauré, Vivaldi, Rossini, Franck, Bach, Haendel, Wesley, Boesset, Rameau, Nystedt ed altri autori famosi. Particolarmente toccante il “Crucifixus" a 8 voci di Antonio Lotti e lo "Stabat Mater" del Palestrina. Una caratteristica del Coro è che tutti i brani vengono eseguiti a memoria e, a turno, vari coristi hanno cantato da solisti, o a duetto. Straordinario poi vedere i 72 coristi scendere in ordine sparso nelle navate della chiesa gremita, quasi ad abbracciare i fedeli, in perfetta armonia canora.
Il Coro, diretto dal maestro François Polgàr e accompagnato all’organo dal maestro Jean-Christophe Polgàr, è stato presentato da Jorge José Cebrian e il parroco don Luigi Guglielmoni ha ringraziato lui, l'associazione “Amici di Verdi” e quanti hanno favorito questo straordinario dono fatto alla parrocchia di San Bartolomeo proprio durante il Giubileo della Santa Croce dei Fratelli Jacopo Filippo e Damiano da Gonzate, di cui è stata consegnata un’immagine a tutti i Coristi e due riproduzioni più grandi da conservare nella loro sede a Parigi.
I responsabili del Coro e il loro giovane cappellano hanno ringraziato la parrocchia per la bella chiesa piena di ascoltatori, la cordiale accoglienza, l’abbondante momento conviviale e la visita guidata a “Casa Barezzi”.
Al termine il sindaco Stefano Nevicati (era presente anche il Vice sindaco Milva Furlotti) ha espresso la sua ammirazione per la serata di ottima musica, di riflessione e di preghiera. Diverse persone hanno detto che anche don Tarcisio dal Cielo avrà applaudito, felice di questo evento indimenticabile.
La tappa a Busseto è l’ultima di un’intensa tourné che ha coinvolto Palermo, Napoli, Roma e Venezia.
Altre Corali hanno già programmato di offrire il proprio contributo di musica e canto nel corso del Giubileo, che sta riscuotendo notevole interesse.
Da qualche giorno è aperto a Fidenza il Punto Digitale Facile. Il progetto, promosso dalla Regione Emilia Romagna, rientra nella Missione 1 del PNRR ed è destinato a supportare le fasce della popolazione più esposte ai rischi del cosiddetto digital divide culturale, ovvero tutte quelle persone che rischiano di restare indietro perché si scoraggiano di fronte alle difficoltà legate all'uso dei servizi on line.
Dopo 140 anni nei giorni scorsi si è conclusa l’attività dell’asilo di Zibello.
Una lunga storia che si spegne, ma che ha visto il succedersi di infinite generazioni di bambini, pazientemente accolte per lo più da benevole suore che hanno loro infuso i primi rudimenti del sapere, oltre che le prime regole di vita.
Quella dell’asilo non è mai stata una vita facile, bambini provenienti da povere famiglie, costi sempre superiori alle risorse disponibili: solo la meritoria presenza delle suore consentiva la prosecuzione dell’attività educativa. Ricordo che, quando si cominciò a ventilare l’ipotesi del loro ritiro da parte dell’Ordine cui appartenevano, l’allora presidente della struttura, don Giulio Onesti, ebbe ad esclamare “chiudo l’asilo e porto le chiavi in comune”. La circostanza non si verificò perché la pubblica amministrazione intervenne con adeguati e contributi a cui si aggiunsero generose donazioni da parte di privati, che fortunatamente consentirono poi la prosecuzione dell’attività fino ai giorni nostri, anche nel rispetto del pluralismo educativo.
Una svolta epocale nella vita dell’Istituto avvenne il 18 aprile del 1935. In quel giorno prese possesso della parrocchia di Zibello don Celso Ghiozzi. Un sacerdote all’apparenza umile, forse anche timido, ma con un temperamento e una forza di volontà di tutto rispetto.
Egli già nel giugno successivo scrive nelle sue memorie, poche e scarne:“Giugno - Visto la necessità urgente di riparare o ricostruire ex novo il locale dell’Asilo in parte diroccante, durante il mese consacrato al S. Cuore, lo scrivente batte insistentemente per preparare gli animi alla generosa opera”. Poi a luglio ancora scrive:“Dopo diversi abboccamenti col Sig. Podestà Comm. Musini ed i maggiorenti di Zibello, il sottoscritto indice una adunanza in Teatro Comunale, gentilmente concesso, in cui rivolge caldo appello a pensare seriamente alla ricostruzione dell’asilo. Si forma un Comitato che studierà il modo di raggiungere il fine nobile, tanto e da tempo desiderato”. Poi, scrive ancora: “14 Agosto- Viglia dell’Assunzione di M. SS. Dopo diverse adunanze del Comitato sopraddetto, si decide una pubblica sottoscrizione e senz’altro si dà incarico al Sig. Ing. Zavaroni di fare il progetto del nuovo locale che verrà costrutto nell’appezzamento di terreno di appartenenza dell’Asilo stesso. Grande fervore in tutti...”. In settembre – ottobre, don Celso annota che “benché un po’ a stento buone persone sottoscrivono per l’erigendo asilo”.
Siamo negli anni turbolenti che precedono il secondo conflitto mondiale, gli anni dell’ ”oro alla Patria”, che il sacerdote sottolinea, e del domani quanto mai incerto. Ma ugualmente il sacerdote non demorde e nel Febbraio 1937: riporta che il Consiglio d’Amministrazione dell’Asilo “Paredi”, in una adunanza in Podesteria alla presenza del Sig. Podestà Comm. Musini, decide con ferma volontà, superando ogni difficoltà di mezzi, di luogo, di pregiudizi, di voler ad ogni costo costruire l’edificio nuovo per l’Asilo, non corrispondendo più l’attuale alle esigenze igieniche–sanitarie ed il parroco – presidente di diritto del consiglio d’Amministrazione dell’erigendo asilo da poco costituito– espone il piano finanziario secondo il quale l’opera verrebbe realizzata in prossimità del vecchio asilo che si vuole dismettere (la localizzazione poteva essere verosimilmente quella sulla quale verrà poi costruito l’attuale “cinema Excelsior”,adiacente al vecchio asilo che si voleva o ristrutturare o costruire ex novo sul munifico lascito diParedi– n.d.r.). A questa ipotesi si oppone fermamente il Podestà che, ritenendo l’area inadeguata, ritira anche un finanziamento di £ 10.000 che il comune aveva promesso di dare.
“Subentra un moto di scoramento generale «Brivido di terrore»,scrive don Ghiozzi e aggiunge:“alcuni mormorano: «non si farà mai», ma lui sottolinea:“Si farà!, si deve fare per l’onore di Zibello, per il bene dei bambini”. Poi, nel corso della stessa tempestosa riunione, con un lampo di genio, l’arciprete, di nuovo, “si farà!,purché la nobile assemblea non mi bocci la proposta che lancio” e, seduta stante, presenta un nuovo piano finanziario, evidentemente più equilibrato rispetto al primo e più alla portata delle risorse disponibili.
Con evidente compiacimento, riporta don Ghiozzi: “La proposta viene accettata, il grave problema è risolto.Immediatamente si dà ordine al Geom. Michelazzi Sig. Zeno di fare un progetto nel più breve tempo. La tempestosa adunanza felicemente ha termine. Un senso di sollievo pervade ogni animo. La Commissione Amministrativa dell’Asilo trionfante si mette all’opera. La più grande difficoltà è vinta. Il Sig. Comm. Musini dona l’area ove verrà fabbricato il nuovo asilo”.
Il 1° aprile di quello stesso anno “si chiude l’asilo. Le RR. Suore Minime del S. Cuore lasciano Zibello per rientrare alla Casa Madre durante la costruzione del nuovo edificio dell’asilo. Sentono e sentiamo il distacco, ma speriamo per poco tempo. Ritorneranno nel nido nuovo che la generosità di Zibello saprà loro preparare. Il progetto è stato presentato. È approvato dalla Prefettura. Si danno i lavori in appalto al Mastro Meloni. Oggi stesso viene tracciato il terreno di proprietà ormai dell’Asilo. Con compiacenza il Presidente dell’Asilo, il Podestà alcuni membri del Consiglio d’amministrazione ed altri vedono tracciate pure le fondamenta. Deo gratias!”
A S.E Il vescovo Mons. Vianello, in visita a Zibello, viene mostrato il cantiere del nuovo asilo che si è innalzato per circa 2 metri. Poi in ottobre don Ghiozzi ci informa che “L’asilo avanza: Mirabile la costanza dell’Amministrazione. Con tenace volontà vuole superare ogni (non lieve) difficoltà”.
All’inizio del nuovo anno 1938 il parroco annota che “il fabbricato dell’Asilo, lentamente, ma con costanza va completandosi”. Il 2 luglio seguente, giorno di fiera, dà notizia di una festa di beneficenza il cui ricavato servirà per l’arredamento.
Don Ghiozzi, al fine di non frapporre ulteriori ostacoli alla prosecuzione dei lavori, compì un altro passo che gli costerà sacrifici e rinunce. Con un esborso di tasca propria di 35.000 £, acquista dall’ente asilo (vecchio) i locali ad esso lasciati dal benefattore Paredi, che comprendevano, oltre a quelli attualmente occupati dal circolo degli anziani, anche quelli poi sede della Banca dell’Agricoltura, che, quanti vecchi come me, ancora ricorderanno.
Don Ghiozzi annota: “Da tutti è ben visto questo gesto, che tenta anche di conservare i vecchi locali al primo scopo che il testatore Carlo Paredi ha mirato con la generosa sua offerta alla Parrocchia: l’educazione della Gioventù in modo particolare delle fanciulle. Commenti? non ne mancano: « Come farà l’Arciprete col suo magro introito a coprire il debito? Se lo tirerà dietro fin che campa! Fa un bel rischio. È stato ardimentoso! È stato imprudente!» si vedrà in seguito”.Ma rivelando la sua caparbietà e la sua ostinazione per il bene comune aggiunge:“È opera buona? Si. Buona e necessaria. Tira diritto!”. Questo era Don Celso, un pretino di campagna, capace di opere che hanno lasciato il segno.
Seguono gli anni torbidi della guerra, alla fine dei quali il prete scrive:
9 aprile (1945): celebra in Parrocchia la sua Prima S. Messa solenne il Rev. Don Temistocle Corradi, figlio della Parrocchia. Festeggiamenti imponenti al mattino con la S. Messa; nel pomeriggio grande accademia in onore del festeggiato al Teatro Comunale. Don Corradi è il primo Sacerdote del luogo dopo tanti anni.
“Finalmente cessa la guerra. Un’era nuova sembra schiarirsi, ma lascia vedere la distruzione. L’Italia è semischiantata. Senza case, senza ponti, senza porti, senza ferrovie, senza strade. Debole Comando! Come si risolleverà?”.
“Contemporaneamente si è curato l’istituzione dell’Oratorio Maschile, adattando locali del vecchio asilo Paredi, acquistato dall’Ente dall’Arciprete Don Ghiozzi per questo fine. Superata l’estrema necessità di mezzi finanziari con grande sacrificio e tenace volontà si è portato a termine anche quest’opera tanto necessaria”.
Aveva scritto l’Arciprete:“È opera buona? Sì. Buona e necessaria. Tira diritto!”, così ha fatto e così ora sottolinea con legittimo compiacimento.
Nelle “Memorie” del nuovo asilo non viene registrato più nulla: non la conclusione dei lavori, non il rientro delle suore, non la ripresa dell’attività.
Ma la testimonianza di don Celso è tale da farci ben comprendere quanto egli si sia speso per quest’opera che nel volgere di pochi anni è stata concepita, voluta e realizzata.
Una cosa è certa: che fin dal suo ingresso nella parrocchia di Zibello, l’asilo è stata la sua prima assillante preoccupazione e tanto ha fatto finché non l’ha vista realizzata.
Don Celso Ghiozzi, un sacerdote e parroco dal piglio deciso e intransigente, al quale va ascritto il merito senza “se” e senza “ma” del nuovo asilo che negli ultimi 80 e più anni ha ospitato i bambini della parrocchia di Zibello.
Tante altre furono le opere realizzate da don Ghiozzi, sacerdote dal temperamento forte e determinato.Eglifra l’altro svolse anche un vigoroso sostegno a favore della costruzione del ponte in barche sul Po a Zibello in contrapposizione alle pretese di Roccabianca. L’opera non si fece, ma la sua voce egli la fece sentire,senza timori e senza reticenze.
Colpito da inarrestabile malattia nel luglio del 1958, chiuse la sua operosa esistenza nell’ospedale “Dagnini” di Zibello l’1/9/1961. Era nato a S. Vittore di Salsomaggiore T. il 6/4/1896.
Requiescat in pacem.
Gaetano Mistura
Lunedì 10 giugno alle ore 21 presso il cinema Odeon di Salsomaggiore Terme verrà proiettato il film di Florestano Vancini “Il delitto Matteotti”, interpretato da Franco Nero, Mario Adorf, Vittorio De Sica, Gastone Moschin, Umberto Orsini e Riccardo Cucciolla. Si vuole in questo modo rendere omaggio all’uomo che in Parlamento, subito dopo le elezioni del 1924, osò sfidare il regime fascista appena salito al potere accusandolo di brogli e di intimidazioni, e pagò con la vita il suo grande coraggio. Nel denunciare grazie a una rigorosa documentazione storica le violenze dello squadrismo, il film dall’altra parte non nasconde le responsabilità di un’opposizione debole, incerta e divisa. Ingresso libero.
Giovedì 16 maggio si è svolta presso il teatro Emma Gramatica della scuola primaria De Amicis la cerimonia di premiazione della classe 5B, che ha vinto la selezione interregionale del concorso nazionale “Inventa una banconota”, indetto dalla Banca d’Italia insieme al ministero dell’Istruzione e del Merito. Alla presenza del dirigente scolastico Ferdinando Crespi, del direttore della Banca d’Italia dott. Calvisi e del direttore della filiale di Piacenza dott. Capurri, i ragazzi hanno spiegato il significato dei vari simboli posti sulla loro banconota premiata e il messaggio che hanno voluto veicolare attraverso la sua realizzazione. “Save the Earth” è il titolo dato alla banconota: si salva il pianeta attraverso accordi internazionali ben ponderati tra i vari Stati, ma anche attraverso l’impegno da parte di tutti.
Il dott. Capurri ha donato a tutti i presenti un breve ma interessante momento formativo,in cui è stata spiegata la storia della moneta dal baratto ai giorni nostri.
Le maestre hanno anche spiegato ai bambini che il segreto per fare bene qualsiasi lavoro è l’amore per ciò che si fa.
Grazie alla vincita di questo concorso la scuola ha ricevuto dalla Banca la cifra di 2000 euro per il supporto e lo sviluppo delle attività didattiche.
L'Amministrazione Comunale di Busseto ha accolto l'invito a partecipare alla consegna delle borse di studio istituite dall'Associazione Nicolas Comati. Era presente in rappresentanza la Vice Sindaca Milva Furlotti per confermare l'importanza del progetto di questa associazione di Busseto, volto alla sensibilizzazione ad una guida sicura attraverso pratiche che possano contribuire a ridurre incidenti stradali e promuovere una maggiore consapevolezza sulla strada.
Il progetto ha previsto 3 categorie di premi ed un elevato numero di partecipanti, singoli o gruppi, di numerose scuole superiori del territorio, che hanno presentato video, poster ed elaborati. La Presidentessa dell'associazione, Sonia Mezzadri, ha promosso un'iniziativa in grado di dialogare con ragazzi e con ragazze in modo diretto e coinvolgente, facendoli riflettere allo stesso tempo sulle conseguenze irreparabili di comportamenti superficiali e/o irresponsabili.
Bravi tutti, ragazzi, insegnanti e tutti coloro che si sono adoperati ed hanno partecipato a questo progetto.
Anche la Comunità Missionaria di Villaregia per lo Sviluppo (COMIVIS ETS) parteciperà alla campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” promossa da FOCSIV, in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica, a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nei Paesi poveri. Quest’anno l’impegno sarà a sostegno delle famiglie più povere della periferia di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, promuovendo uno sviluppo sostenibile che migliori le loro condizioni di vita a lungo termine. Saranno avviate varie forme di allevamento, la produzione agricola e il supporto alle microimprese femminili, nonché l’inclusione sociale dei giovani.
Sarà possibile trovare banchetti solidali a Salsomaggiore Terme (viale Berenini) il 27 maggio e a Fidenza (piazza Grandi) il 31 maggio presso i mercati di campagna amica.
In occasione dell’80° anniversario del bombardamento aereo su Fidenza (avvenuto nel 1944) lunedì 13 maggio alle ore 15.30 nella chiesa del cimitero urbano verrà recitato il s. Rosario in memoria delle vittime e, a seguire, una corona di alloro sarà deposta nel Sacrario del cimitero. Alle ore 18.00 verrà celebrata la s. Messa nel Santuario della Gran Madre di Dio presieduta dal Vescovo Ovidio. Al termine ritrovo presso la cappella laterale della chiesa dove è collocata l’immagine “La Pietà” di Latino Barilli a perenne ricordo di quel tragico evento. Presenzieranno ai vari momenti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, il presidente provinciale dell’associazione nazionale vittime civili di guerra - sezione di Parma, comm. Alfredo Isetti e il presidente dell’associazione nazionale combattenti e reduci - sezione di Fidenza, dott. Ambrogio Ponzi. La cittadinanza è invitata.
È stato presentato nei giorni scorsi il restauro della scultura di Giuseppe Carra raffigurante "Sant’Antonio da Padova che adora il Bambino", sita al centro delle colonne poste sul loggiato della facciata dell’oratorio di Sant’Antonio a Soragna. L’intervento è stato finanziato dal Rotary Club Salsomaggiore Terme ed eseguito da Angela Alini e dal team di Opus Restauri sotto la direzione di Angela Coccioli Mastroviti della Soprintendenza di Parma e Piacenza. Dopo una s. Messa in ricordo dei soci defunti del Rotary Salso, celebrata dal parroco don Abdou Rahal, il restauro è stato presentato alla cittadinanza.
Dopo i ringraziamenti al Rotary per quanto fatto da parte del parroco e del sindaco Marco Taccagni, si sono susseguiti gli interventi dei rotariani coinvolti nel progetto. Si sono alternati al microfono l’assistente del governatore Giovanni Pedretti, il presidente Francesco Maini, il past president Sergio Lusardi, lo studioso Giovanni Godi e Marco Pinna. Infine, la restauratrice è entrata nel merito dei lavori fatti: consolidamento delle giunture, pulitura dai residui di smog e fissaggio.
Quindi tutti sul sagrato per benedizione. Come ha spiegato Giovanni Godi, la statua è un gruppo scultoreo in terracotta, realizzato nel 1806. La statua è una delle prima opere realizzate dal Carra, noto soprattutto per le statue sul ponte del Taro a Pontetaro e per lo scalone di Palazzo Marchi a Parma, e risulta ancora legate al gusto della fine del Settecento. La chiesa invece è stata realizzata su progetto di Francesco Galli Bibbiena (1696), finanziata dalla famiglia Meli Lupi e dalla confraternita del Santissimo Sacramento. All’interno, gli stucchi sono stati realizzati da Giacomo Mercoli (1698) che stava in quel periodo lavorando alla Rocca con Bibiena. I due quadri sulle pareti laterali sono di Giovanni Bolla (1698). La facciata un tempo barocca è stata sostituita nell’800 dall’attuale di gusto neoclassico dall’architetto Giuseppe Rasori (1806).
Annarita Cacciamani
Lunedì 6 maggio 2024 ore 21:15 avrà luogo il Salso Corto Film Festival 12ª edizione, presso il Cinema Odeon (via Valentini 11).
Saranno proiettati cortometraggi internazionali provenienti da Germania, Danimarca, Francia, Olanda, USA, Austria, in lingua originale con i sottotitoli in italiano, in collaborazione con il Reggio Film Festival.
Con molto piacere prosegue la collaborazione con il Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, iniziata nel 2016, ospitando Francesca Follini, Luana D’Alfonso e Willow (Alessandro Soldi). Le opere degli autori saranno esposte nell’atrio del cinema. Ingresso gratuito.
in caso di maltempo l’evento verrà annullato.
Sabato 18 maggio 2024 ore 16:00 “Fumetti in Liberty”, presso il Centro Termale Zoja (Parco Mazzini).
L’evento comprende la premiazione della settima edizione del concorso per sceneggiatori emergenti "Dedicato a Ade Capone”, alla presenza dei giudici e altri fumettisti ospiti dell’evento, e la visione di cortometraggi internazionali (Francia, Repubblica Ceca, Spagna, Polonia, Olanda) in lingua originale con i sottotitoli in italiano, di genere prevalentemente comico-commedia, alle ore 18:00, in collaborazione con l’Associazione culturale Estatica e il Reggio Film Festival.
Sarà inoltre allestita una mostra di illustrazioni e tavole dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Anche quest’anno, torna la campagna “Io per Lei” di Telethon dedicata alle mamme, da sempre al centro della missione della Fondazione nata trent’anni fa dall’appello di un gruppo di mamme dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).
Organizzata in prossimità della Festa della Mamma, la campagna “Io per lei” è un invito a sostenere la grande catena di solidarietà verso le mamme dei bambini con una malattia genetica rara scegliendo, con i Cuori di biscotto che quest’anno celebrano 10 anni, di compiere un gesto d’amore per sostenere la ricerca scientifica di Fondazione Telethon.
Anche in Emilia Romagna sarà possibile trovare i Cuori di biscotto in 176 punti di raccolta, mentre in tutta Italia saranno oltre 2.000 i punti di raccolta dove 6000 volontari di Fondazione Telethon e UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, di AVIS - Volontari Italiani Sangue, Anffas - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, UNPLI - Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, Azione Cattolica, e presso le edicole di SI.NA.GI aderenti, distribuiranno i Cuori di biscotto a fronte di una donazione minima di 15 euro.
“La determinazione e la dedizione con le quali le mamme dei bambini con malattie genetiche rare si prendono cura dei propri figli e l’impegno quotidiano per rendere loro la vita meno difficile sono per noi una fonte d’ispirazione e lo stimolo a lavorare sempre per trovare una cura per queste patologie – commenta Francesca Pasinelli, Consigliere delegato di Fondazione Telethon. – La ricerca è il mezzo scelto da Fondazione Telethon per trovare soluzioni efficaci per questi bambini, affinché nessuno di loro sia lasciato indietro, e per dare una speranza concreta alle loro mamme”.
I Cuori di biscotto, prodotti dalla storica pasticceria genovese Grondona nata nei primi dell’Ottocento, sono rappresentativi di Fondazione Telethon e vengono distribuiti dai volontari, in numerose piazze italiane, durante la campagna di piazza di primavera della Fondazione. Sono biscotti a forma di cuore, ideali per ogni momento della giornata, dalla prima colazione al dopo cena e sono disponibili in tre gustose varianti: pasta frolla al burro, cacao con gocce di cioccolato, e arance di Sicilia con gocce di cioccolato. Quest’ultimo gusto è in edizione speciale creato in occasione dei dieci anni del prodotto solidale Telethon di primavera.
Per questa edizione della Campagna “Io per Lei”, le scatole di latta sono state prodotte in tre differenti colori metallizzati che identificano il gusto del biscotto: dorato per l’edizione speciale al gusto arance di Sicilia con gocce di cioccolato, blu per i biscotti al cacao con gocce di cioccolato e rosa per i biscotti al burro.
Le scatole hanno una nuova grafica, composta al centro da un mandala, simbolo della ruota della vita che, proprio per la sua forma circolare, rappresenta la piazza, luogo di incontro per eccellenza dell’umanità. È un nuovo modo di raccontare il cuore, come un percorso che inizia proprio dalla piazza: parte dalla Fondazione come simbolo concreto della bontà del prodotto e dei donatori che la dimostrano acquistandolo, e si trasforma in fonte di speranza che Telethon rimette in circolo con la ricerca scientifica. Al centro di tutto il percorso, c’è il cuore da cui si irradiano colori, gioia e speranza.
In ogni scatola in latta, inserita in una shopper coordinata, ci sono 3 vaschette confezionate separatamente che contengono 6 biscotti per un totale di 18 biscotti e un peso complessivo di 300g. Ogni vaschetta è confezionata singolarmente per mantenere il profumo e la fragranza dei biscotti appena sfornati. All’interno del pack è presente una cartolina, con un colorato segnalibro da staccare e conservare, che racconta una storia: inquadrando il QR code, sarà possibile scoprire una sorpresa speciale.
Su www.telethon.it è possibile trovare il punto di raccolta più vicino o richiedere i Cuori di biscotto nella sezione dello shop solidale.
La chiesa romanica di Castelguelfo, che si incontra sulla Via Emilia a metà strada tra Parma e Fidenza, oltre che luogo di culto è un importante monumento medievale risalente al 1230 ed incluso nel percorso della via Francigena (“ecclesia de Burgeto de Taro”), punto di riferimento per i pellegrini diretti a Roma. La chiesa era dipendente dall’Abbazia Benedettina di S. Maria Maddalena di Vézelaj in Borgogna (Francia), da cui prende il nome; è stata poi patronato dei Pallavicino ed ebbe anche la protezione ducale, e conserva nell’abside bellissimi affreschi del primo ‘400. Per valorizzare tale poco conosciuto gioiello artistico, il gruppo “Amici di Castelguelfo”, in collaborazione con la parrocchia di Castelguelfo – Pontetaro e con “Famiglia Aperta”, con il patrocinio dei Comuni di Fontevivo e Noceto ed il sostegno della ditta Azzali, organizza da diversi anni una rassegna di musica all’interno della chiesa.
Il prossimo appuntamento è il concerto jazz “Double wind”, con musiche di Kenny Wheeler, John Taylor, Jan Garbarek, Elena Rosselli ed altri, eseguite da un sestetto d'eccezione: il gruppo "E.R Sextet” formato da Elena Rosselli (voce), Enzo Panepinto (chitarra), Gabriele Fava (sassofoni), Francesco Masetti (basso), Carlo Taci (batteria), Roberta Baldizzone (pianoforte). Il concerto si terrà domenica 5 maggio alle ore 17 nella chiesa di Castelguelfo (Pr), in via Emilia 49. Ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento posti.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Venerdì 10 maggio alle ore 21 presso l'aula dei filosofi (strada dell'università 12 - Parma) avrà luogo un incontro dal titolo "Il valore della vita. Proteggere la dignità e la cura della persona sino alla fine".
Interverranno la Consigliera regionale Valentina Castaldini e il direttore dell'Unità Cure Palliative Romagna, Marco Maltoni.
L'evento è promosso dall'associazione culturale Eliot, dalla Diocesi di Parma e dal centro culturale Luigi Tamoglia.
Foto di Massimo Di Soccio
Promosso dalle associazioni di volontariato “L’alta marea”, “Orizzonti nuovi” e “Fidenza for Children”, andrà in scena martedì 23 aprile con inizio alle ore 21.00 presso il PalaPatrizzoli di Fidenza (via Togliatti n. 42) lo spettacolo di beneficenza “Ale e Franz Show”. Come già in passato, l’invito a personaggi dello spettacolo noti al grande pubblico si propone di far conoscere l’attività delle tre associazioni e di sostenere i loro progetti in Italia e nel mondo. Ale e Franz vengono dalla “gavetta”: si sono fatti le ossa presso i circoli periferici delle grandi città e, come è già accaduto per personaggi come loro, sono poi approdati alle grandi platee grazie a una comicità tutta particolare e a testi originali in sintonia con l’attualità.
La prevendita dei biglietti viene fatta attraverso Viva ticket mentre per le altre informazioni ci si può rivolgere al seguente numero: 345/4401829.
Venerdì 12 aprile alle ore 11 presso il teatro Magnani di Fidenza i bambini della Direzione Didattica "Ilaria Alpi" incontreranno Simona Atzori che, priva di braccia dalla nascita, porterà loro la sua testimonianza di pittrice, scrittrice, danzatrice e ambasciatrice dalla Fondazione Fontana e del St. Martin in Kenya.
Ricorre quest'anno il 25° anniversario della morte di Mons. Ottorino Davighi (6 febbraio 1999). La Corale San Donnino – Città di Fidenza dedica alla sua memoria un grande concerto in Cattedrale, sabato 13 aprile alle ore 21.
Per molti semplicemente “Don Rino”, don Davighi ha lasciato un segno profondo nella vita parrocchiale e cittadina della seconda metà del secolo scorso, a partire dagli anni della ricostruzione fino all'ultimo decennio del '900. La sua opera di ispirazione salesiana lo portò ad impegnarsi in tutti i campi della pastorale, soprattutto giovanile, ma sarebbe troppo lungo soffermarsi qui su tutte le realizzazioni che coinvolsero nei decenni schiere di ragazzi: il Campetto dell'Ausiliatrice, l'Oratorio, la Corale San Donnino, solo per elencare le più significative.
La Corale San Donnino, appunto, è una di quelle realtà create da don Rino che ancora opera e ne porta avanti l'idea ispiratrice e lo spirito di servizio.
Non è semplice comunicare il senso di un’esperienza unica che ha coinvolto nel tempo centinaia di persone. Generazioni di cantori accomunati dalla passione per la musica, ma anche dalla consapevolezza di appartenere ad un coro speciale, nel quale l’accoglienza e il rapporto umano si fondono da sempre con l’aspirazione a migliorarsi continuamente dal punto di vista espressivo, vocale e interpretativo.
La Corale è nata per il servizio liturgico della Cattedrale ma ha saputo coniugare, con grande ecletticità, repertori in apparenza inconciliabili come quello gregoriano, polifonico, operistico e folkloristico (con qualche concessione anche al musical…) non con lo spirito di chi vuol far tutto ad ogni costo, ma di chi, con curiosità e senza pregiudizi, ama scoprire il mondo emotivo e gli aspetti formativi ed aggreganti di ogni genere musicale.
Si è in questo modo ampliato inoltre, gradualmente, l’archivio storico della Corale con spartiti, parti vocali e strumentali: comprende attualmente più di 700 brani catalogati. Tra questi, i numerosi preziosi manoscritti dettati dal m° Giovanni Amadè di cui il coro può fregiarsi di mantenere viva la memoria attraverso le esecuzioni nelle liturgie solenni e nei concerti.
Lo sviluppo del repertorio ci ha condotti ad affrontare anche opere particolarmente impegnative, di grande complessità armonica e strutturale, spesso con accompagnamento orchestrale, che hanno comportato lunghi periodi di preparazione (musicale ed organizzativa) ma che ci hanno sempre restituito, in ogni caso, grandissime soddisfazioni e la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di bello e significativo. Soprattutto quando, oltre alla buona riuscita musicale, si è potuto dire di aver anche messo in pratica il primo insegnamento di Don Rino: “cantare con il cuore”.
Dopo tutti questi anni passati insieme, riaffiorano i ricordi e viene da ripensare alla nostra esperienza Corale come ad una colonna sonora, sottofondo musicale di intere esistenze, che ha accompagnato molti nella crescita umana, culturale e spirituale, allietando nei momenti di convivialità, confortando nei momenti difficili.
Certo non sono mancate, come in ogni famiglia, la fatica, le crisi, le delusioni: ma ogni volta abbiamo saputo reagire e riprendere il nostro percorso.
In questa occasione ci presentiamo uniti alla Corale Lirica Valtaro, di Borgo val di Taro, sempre da me diretta e al Coro Cristo Risorto di Parma, diretto da Serena Fava. Grazie alla loro collaborazione possiamo proporre l'esecuzione di un capolavoro della musica sacra quale il “Gloria” rv589 di Antonio Vivaldi.
Vivaldi compose molta musica sacra fra il 1713 e il 1719 per il Conservatorio della Pietà, che a quel tempo era un istituto di assistenza per fanciulle orfanelle, luogo in cui il prete Rosso lavorò per gran parte della sua vita. Il Gloria in Re Maggiore RV 589 era forse concepito per tale istituto a riprova del fatto che non sono previste voci maschili naturali; quindi è possibile che le ragazze dovessero cantare tutte le parti, anche se presumibilmente il registro di basso era affrontato un'ottava più alta. L'effetto complessivo, costituito da 12 movimenti oculatamente contrastanti, con repentine variazioni d'umore e grandi cambiamenti nella trattazione delle parti vocali e strumentali, è stupefacente. Nella prima parte, il coro formato a 4 voci canta assieme ad un'orchestra d'archi dove spiccano le voci dell'oboe e della tromba: l'incipit è snello ed unisono con la chiave tonica, tipico DNA del Compositore; nella struttura di soli e coro che si susseguono, Vivaldi cambia il tessuto efficacemente, dimostrando la sapienza con cui era in grado di variare i colori musicali e palesando la maestria con cui sapeva impiegare le tonalità. Degno di nota il "Domine Deus" dove l'oboe accompagna il lirico assolo del soprano. La fuga doppia finale "Cum Sanctu Spiritu" era di pugno di Giovanni Maria Ruggeri, compositore veneto di una generazione precedente di quella vivaldiana ed è essenzialmente un adattamento "aggiornato" del movimento presente in entrambi le precedenti versioni RV Anh. 23 e RV 588, tranne che ampiamente modificato armonicamente, diventando più cromatico rispetto ai suoi predecessori, riflettendo una maturità nella produzione di Vivaldi e lo stile emergente del tardo barocco italiano. I soli saranno eseguiti dai soprani Wu Jiahui e Elena Alfieri, e dal mezzosoprano Anna Pieri.
Il programma del concerto prevede anche esecuzioni da Bach, Haendel,Mozart, Franck e Amadè, compositore, come già ricordato, legato alla storia musicale della Cattedrale. E' inoltre prevista la partecipazione del baritono Romano Franceschetto, artista di fama internazionale e docente di Conservatorio, che ha mosso i primi passi “musicali” proprio nell'ambito del nostro coro.
La Corale San Donnino – Città di Fidenza ringrazia sinceramente il Vescovo Ovidio, il Capitolo della Cattedrale, il parroco don Gianemilio Pedroni e gli sponsor che hanno permesso di poter organizzare questa splendida serata a cui tutta la cittadinanza e i fedeli della Diocesi di Fidenza sono calorosamente invitati.
L’ingresso sarà libero.
Il Direttore
m° Giovanni Chiapponi
“Voglio esprimere, a nome di tutta la direzione aziendale, i migliori auguri di buon lavoro a Silvia Orzi e ad Andrea Deolmi, due professionisti competenti e preparati che assumono nuovi importanti incarichi – ha commentato il commissario straordinario dell’Azienda Usl di Parma e coordinatore dei direttori generali di Aven Massimo Fabi - “La professionalità e l’esperienza che li contraddistingue sono senza dubbio un valore aggiunto nell’affrontare gli obiettivi che li attendono. Un particolare ringraziamento ad Andrea Deolmi – ha concluso Fabi – per quanto svolto in questi anni all’Azienda Usl di Parma, certo che la collaborazione che non è mai mancata continuerà proficua anche con il nuovo incarico in Area vasta".
GLI OBIETTIVI ASSEGNATI A SILVIA ORZI
Gli obiettivi di mandato affidati alla neo direttrice da realizzare nei prossimi 5 anni sono focalizzati su alcuni ambiti: dalla sostenibilità economica all’assistenza territoriale, dove è richiesta ad esempio, l’integrazione e continuità ospedale-territorio, il governo delle liste d’attese e l’equità d’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, il completamento della programmazione delle Case della salute e conseguente transazione a Case della comunità, il completamento del piano di riorganizzazione dell’emergenza territoriale e delle cure intermedie-ospedali di comunità. In merito al Piano sociale e sanitario regionale e Piani di zona, è richiesto di sviluppare e sperimentare nuove progettualità in tema di domiciliarità per persone fragili e/o anziane. E ancora altri obiettivi in materia di assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, in attuazione del Piano regionale della prevenzione e del Piano di prevenzione vaccinale, oltre che presidio dell’attività di vigilanza e controllo nella sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e nutrizione.
LA DIREZIONE OPERATIVA DI AVEN
Ha il compito di rendere operative le scelte definite dall’Assemblea dell'Associazione. La Direzione operativa utilizza, attraverso forme di coordinamento e di governo delle attività, le risorse professionali e strumentali già in forza alle Aziende associate, e svolge compiti di coordinamento, monitoraggio e rendicontazione.
“L’inaugurazione è parte di una rivoluzione che la Regione Emilia-Romagna sta realizzando con la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza territoriale e che vede la distinzione tra differenti bisogni sanitari, quelli urgenti e quelli che richiedono una risposta in emergenza – ha affermato Massimo Fabi, commissario straordinario dell’Azienda Usl e direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - Una riorganizzazione che vedrà il suo completamento quando entrerà in funzione il numero unico 116117. Il CAU di Fidenza, operativo da fine 2023, ha già dimostrato di essere un servizio in grado di assolvere al compito per cui è nato: rispondere ai bisogno urgenti e non gravi, sgravando il pronto soccorso che rimane servizio di riferimento per le emergenze”.
“Fidenza come sempre c’é: il CAU è stato realizzato ed è una delle poche strutture in regione completamente nuova. Il risultato come sempre è frutto del lavoro di squadra e della capacità di questo territorio che percepisce ogni obiettivo come una sfida entusiasmante. Ringrazio i sanitari, l’Ausl, la comunità di Fidenza che è attenta – ha sottolineato Andrea Massari, sindaco del Comune di Fidenza - Oggi il cittadino italiano non può non sapere che sulla pelle della sanità sta accadendo qualcosa di drammatico. La sanità è pesantemente sotto finanziata e non si tratta di una condizione contingente, ma è frutto di una scelta politica nazionale. Ecco questo è drammatico. In Emilia-Romagna non ci rendiamo ben conto di tutto questo, perché la Regione non ha fatto mancare il sostegno a progetti come questo e le risorse ai servizi. Così non è nel resto del Paese”.
“Quella di attivare i Cau per dare risposta ai bisogni non urgenti è una scelta che i cittadini stanno apprezzando in tutta la Regione con oltre 110mila accessi nei primi 4 mesi di attività, con tempi di attesa mediamente inferiori all'ora e un livello di gradimento sempre molto positivo. Dati che trovano conferma naturalmente anche sul territorio di Parma, sia nel Cau del Maggiore che qui a Vaio"– afferma Raffaele Donini, assessore Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna. “Guardiamo quindi con fiducia a questa riforma dell'emergenza-urgenza per garantire ai cittadini una presa in carico sempre più efficiente per le patologie non urgenti, permettendo al contempo ai Pronto Soccorso di concentrare la propria attività solo sulle emergenze tempo-dipendenti.”
Alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede del CAU di Fidenza erano presenti i professionisti dell’Azienda Usl: Pietro Pellegrini, Emilio Cammi, Andrea Deolmi, Antonio Balestrino, Annalisa Volpi, Roberto Fiorini, Giovanni Tortorella, Monica Abbatiello, Antonio Negri, Gabriella Tribelli, Daniela Poliedri, Ornella Guareschi, Andrea Gualerzi e il medico di medicina generale Carlo Toscani ; per il comune di Fidenza: Davide Malvisi, Alessia Frangipane; per il comune di Busseto: Stefano Nevicati e Milva Furlotti; i consiglieri regionali Pasquale Gerace e Matteo Daffadà; il presidente del Comitato di distretto di Fidenza Alessandro Gattara; i volontari della CRI locale e gli operatori della Centrale operativa emergenza-territoriale; il cappellano dell’Ospedale di Vaio don Carlo Delledonne.
LA NUOVA SEDE
Il nuovo CAU si trova in una struttura dedicata, adiacente l’ingresso pedonale del pronto soccorso. La nuova sede, con una superficie di circa 150 mq, è composta da 2 ambulatori, uno medico, l’altro infermieristico, entrambi idonei all’utilizzo di tecnologie biomediche; una sala di attesa in grado di accogliere una decina di persone; uno spazio per l’accettazione, con relativa attesa e servizi igienici dedicati all’utenza.
IL SERVIZIO
Il CAU di Fidenza è aperto 7 giorni su 7, h 24 ed è dedicato a rispondere ai bisogni di salute urgenti e non gravi, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un servizio qualificato e in tempi brevi. Con l'apertura dei CAU, cresce l’offerta dei servizi sanitari territoriali. Tra questi, si ricorda che i medici di medicina generale sono il primo riferimento per i bisogni di salute, anche urgenti ma non gravi, della popolazione. Invece per le emergenze-urgenze sanitarie, cioè quando è a rischio la vita e l’incolumità della persona, è necessario chiamare il 118 o rivolgersi al Pronto soccorso.
Prima di rivolgersi al CAU, è necessario effettuare una prima valutazione sanitaria attraverso il triage, che continua ad essere garantito in pronto soccorso. Per usufruire dei servizi del CAU, non occorrono la prenotazione o la richiesta del medico.
Al Centro è assegnato personale medico ed infermieristico appositamente formato per garantire una presa in carico tempestiva ed appropriata, sgravando il Pronto soccorso dove verranno indirizzati solo i casi più gravi. Il Centro è dotato delle attrezzature utili ad una valutazione di base: esecuzione di esami ematici semplici, ecografia, monitoraggio del paziente.
La visita medica eseguita al CAU e gli esami sopra richiamati sono gratuiti per i cittadini residenti in Emilia-Romagna, mentre le visite specialistiche differibili, gli esami strumentali come radiografie e gli esami del sangue che implicano un'analisi più complessa, prevedono il pagamento del ticket. Per i cittadini non residenti in Emilia-Romagna, che non abbiano fatto la scelta, anche provvisoria, di un medico iscritto negli elenchi in ambito regionale, è previsto il pagamento di 20 euro per la visita ambulatoriale eseguita al CAU, da aggiungere al ticket per le prestazioni prima indicate.
I CAU A PARMA E PROVINCIA
Ad oggi, a Parma e provincia, oltre al CAU di Fidenza, sono aperti altri 3 Centri: in città, all’interno dell’ospedale Maggiore, il CAU è operativo 7 giorni su 7 h 24; a Fornovo, in via Verdi 28 presso l’Assistenza pubblica Croce verde, aperto 7 giorni su 7 di notte, dalle 20 alle 8 e h 24 nei giorni festivi; a Langhirano in via Cascinapiano 1 presso l’Assistenza pubblica, attivo h 24, 7 giorni su 7. Nel corso del 2024, sono in programma altre aperture, in ognuno dei 4 distretti sanitari, in quanto si tratta di servizi di prossimità, quindi diffusi sul territorio provinciale.
Quando arrivano in Italia il loro primo pensiero è trovare un alloggio, una mensa dove consumare i pasti e un lavoro per rendersi autonomi. Ma poi si accorgono che senza una buona conoscenza della lingua italiana non vengono assunti dalle aziende. E quella che non avevano preso in considerazione all’inizio, ora diventa un’esigenza ineludibile soprattutto ai fini delle relazioni con il contesto sociale e con l’integrazione nel territorio. Stiamo parlando dei migranti ai quali Fidenza offre la possibilità di accedere a due punti di riferimento per l’apprendimento della lingua italiana: la scuola della Caritas diocesana in via Micheli e la “Penny Wirton” in viale Carducci.
Alla scuola della Caritas le lezioni, gratuite e aperte a tutti, si svolgono nell’arco della settimana (tranne il lunedì) dalle 10.00 alle 12.00 e le classi, composte da una ventina di persone, vengono suddivise in due turni. Le domande per iscriversi sono numerose, ma poi accade che la frequenza alle lezioni venga meno per motivi di lavoro o perché molti si trasferiscono o, più semplicemente, perché la voglia di imparare si perde per strada. Ma c’è un altro aspetto, oltre lo studio, che merita di essere sottolineato: quello delle relazioni. Le lezioni infatti diventano occasioni propizie per incontrarsi e conoscersi, parlare e stare insieme: e qui spicca la componente femminile.
E gli insegnanti? Sono tutti volontari e la maggior parte è di provenienza scout: al centro delle lezioni la correttezza del lessico, le parole ritenute utili per la conversazione e quelle relative all’ambito medico.
La scuola della Caritas opera in sinergia con la “Penny Wirton”, nata da un’intuizione di Eraldo Affinati e della moglie Anna Luce Lenzi. Attualmente le scuole “Penny Wirton” in Italia sono 60, ma Affinati più che di metodo educativo preferisce parlare di un nuovo stile nelle relazioni. Nata a Fidenza nel 2020, ha cessato subito l’attività a causa della pandemia e solo nel settembre 2022 ha potuto riprendere le lezioni. Dispone di una decina di insegnanti e le lezioni si svolgono il lunedì e il giovedì dalle 17.30 alle 19.00: gli spazi sono forniti dall’associazione di volontariato “Insieme”. Tra gli iscritti i più ricettivi sono gli indiani e i migranti provenienti dall’est Europa: e anche qui la presenza femminile è quella più motivata. I risultati? Claudio Rossi, referente della scuola, allarga le braccia: “Non si supera il 10-15%. E in tre anni ho capito che a contare non è tanto la didattica, ma l’accoglienza. E così cercheremo di affinare sempre più le nostre capacità in questa direzione”.
Dopo l'esperienza vissuta con la visita, nel febbraio scorso, a Casa Guareschi, l’ANPI di Busseto annuncia una nuova iniziativa in collaborazione con gli "Amici di Verdi" e con il patrocinio del Comune di Busseto.
Sabato 6 aprile alle ore 18,30 il noto giornalista e scrittore d’inchiesta Daniele Biacchessi presenterà nel Salone di Casa Barezzi il suo ultimo libro “Eccidi nazifascisti. L'armadio della vergogna”.
Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico, autore e interprete di teatro di narrazione, regista e produttore cinematografico, è direttore di «Giornale Radio», di «Radio On» e presidente dell'Associazione ARCI «Ponti di memoria». Già caporedattore di «Radio24», prima ha lavorato per la RAI, Italia Radio, Radio Regione, Radio Lombardia, Radio Popolare. Autore di 38 libri d'inchiesta e narrazione, con Jaca Book ha pubblicato: Stragi d'Italia.Ombre nere 1969-1980 (2022); I nuovi poveri. Inchiesta sulle disuguaglianze, conversioni ecologiche, mondi possibili (2022); Il sogno e la ragione. Da Harlem a Black Lives Matter (2021 con DVD); Un attimo quarant'anni. Vite e storie della strage alla stazione di Bologna (2020); L’Italia liberata. Storie partigiane (2019, 2020 con DVD); Radio On. I ragazzi che fecero l'impresa delle radio libere (2019); L’altra America di Woody Guthrie (2018, 2019 con DVD); Una generazione scomparsa. I Mondiali in Argentina del 1978 (2016, 2017 con DVD); Storie di rock italiano. Dal boom economico alla crisi internazionale (2016); La fabbrica dei profumi. Seveso, 40 anni dopo (2016).
Terra Incongita, la rassegna che interroga scrittori ed esperti per aprire “finestre” sugli scenari del “futuribile”, ossia del futuro possibile, torna tra il 17 ed il 21 aprile con un’edizione 2024 davvero ricca di appuntamenti imperdibili.
“Si tratta dell’ultima edizione per questa Amministrazione – spiega l’assessore all’Innovazione Tecnologica Franco Amigoni -, che saluta e ringrazia Fidenza con questo evento, e proprio in questa occasione avremo anche il privilegio e l’opportunità di ospitare la Regione Emilia Romagna, che ci ha scelto per After Ecosistemi Digitali, un format molto bello e importante sulla transizione digitale. Di fatto un evento nell’evento, con la presenza di Paola Salomoni, Assessore regionale alla scuola, università, ricerca, agenda digitale, e con tanti ospiti di grande qualità. Abbiamo così pensato che “Ecosistemi Digitali” fosse un titolo stupendo anche per Terra Incognita 2024 nel suo insieme”.
Delle città si parla fra le altre cose nel sorprendente incontro inaugurale del Festival, mercoledì 17 aprile alle 21 al Teatro Magnani con Stefano Mancuso, uno dei più eminenti e famosi scienziati al mondo per quanto riguarda le piante, dialoga con Giovanni Storti, il “baffo” del trio Aldo Giovanni e Giacomo, che da qualche anno è diventato un influencer di prima grandezza sui social per la sua passione per l’ambiente.
Giovedì 18 aprile alle 18, al Ridotto del Teatro Magnani, Stefano Mazzotti, zoologo e direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, esperto di biogeografia, ci parlerà delle sue spedizioni scientifiche in giro per il mondo descritte nel libro “Meravigliose Creature – la diversità della vita come non la conosciamo”.
La giornata di venerdì 19 aprile è dedicata ad After Ecosistemi Digitali. Laboratori di citizen science, la Scuola delle Formiche presso il MUMAB (Museo del Mare Antico e della Biodiversità) e nel pomeriggio una importante tavola rotonda alla presenza di imprenditori, istituti scolastici, esperti per parlare assieme all’Assessore Salomoni della collaborazione tra formazione e impresa e del progetto Digital Farm.
Sempre venerdì 19 alle ore 17,30 l’Assessore Salomoni sarà con noi alla presentazione di “Compagni di viaggio: robot, androidi e altre intelligenze”, insieme agli autori Giuseppe Anerdi e Paolo Dario, esperti di livello internazionale sull’argomento.
Sabato 20 alle 10 saremo al Ridotto del Magnani, per una conversazione con Donata Columbro e Davide Bennato moderata da Giancarlo Sciascia (Fondazione Bruno Kessler) e intitolata “Dentro l’algoritmo, la società del XXI° secolo tra persone, dati e tecnologie”.
Seguirà alle 11,30 Mirella Orsi, che ci racconta le storie straordinarie di Dieci scienziate che nel corso del tempo hanno portato contributi fondamentali sull’ambiente, da Rachel Carson a Dian Fossey, da Jane Goodall a Dana Meadows.
Il pomeriggio di sabato riprende alle 16,30 con un Trekking urbano alla scoperta delle specie che condividono la città con noi (ritrovo in Piazza Garibaldi sotto l’obelisco), appuntamento children friendly assieme agli esperti del MUMAB Team.
Alle 18 sempre al Ridotto Roberto Paura dialogherà con Giancarlo Sciascia sui temi del suo libro “Occupare il futuro – come fare previsione sociale”. Un tema caldissimo per affrontare attrezzati le sfide che ci aspettano.
La sera di sabato alle 21 torna a Fidenza Giuseppe Cederna, attore di cinema e di teatro che tutti conosciamo, con uno spettacolo dal titolo “Non dimenticarti mai del cielo – poesie, incontri e illuminazioni”.
Abbiamo pensato anche di confermare un appuntamento che è stato molto apprezzato nell’edizione precedente di Terra Incognita: la colazione al MUMAB insieme ai protagonisti del festival. E Giuseppe si è reso subito disponibile.
“Colazione con Cederna!”, domenica 21 mattina alle 10 presso la sede del MUMAB, sarà seguita da “Di passi e di respiri – la Terra, il cammino, la poesia”, una breve passeggiata nel parco, con qualche “stazione di ascolto” delle liriche proposte da questo grande attore. Prenotazione obbligatoria tramite il MUMAB.
Nel pomeriggio di domenica alle 16,30 un altro appuntamento di grande rilievo: Paolo Verri, esperto di fama sui temi del marketing territoriale e dello sviluppo locale nonché ex direttore di “Matera capitale europea della cultura” parlerà di “Creatività e la città del futuro; intessere cultura urbana nel XXI° secolo” assieme a Fabio Viola, già ospite della prima edizione, direttore creativo di varie manifestazioni, videogame designer e uno dei maggiori esperti mondiali di serious games.
Alle 18 sempre domenica un appuntamento ormai classico di Terra Incognita: l’Osservatorio Lupi organizza un incontro su un nuovo “inquilino” del nostro territorio, lo sciacallo dorato, con Luca Lapini, uno dei maggiori esperti italiani di questa specie e primo scopritore della stessa sul territorio italiano, e Emanuele Fior, noto naturalista e tecnico ambientale dei Parchi del Ducato.
La sera di domenica concluderà la nostra quinta edizione con un amico che ritorna, Telmo Pievani, con uno spettacolo nuovo di zecca (seconda rappresentazione dopo Roma) intitolato “Nomadic: canto per la biodiversità”, accompagnato dalle musiche di Gianni Maroccolo. Telmo ci racconterà delle specie viventi che nel corso della storia della Terra hanno migrato. Compresi noi. Non poteva esserci chiusura più tempestiva di questa.
Il 22 marzo 2024 alle ore 10.30 è stato inaugurato il nuovo bosco urbano “Parco della Vita” frutto della collaborazione tra il Comune di Busseto, la Regione Emilia-Romagna, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma e l’Associazione Olimpiadi Verdiane. Un importante contributo economico alla realizzazione è arrivato da Sicim.
Nel nome una mission: “Parco della vita”, per sottolineare l’importanza della tutela del benessere umano e dell’ambiente naturale in un’area rigenerata grazie all’impegno di istituzioni, cittadini e imprese del territorio. Venerdì 22 marzo 2024 alle ore 10.30 è stato inaugurato a Busseto (PR), vicino al Palazzetto dello Sport, un nuovo polmone verde: un intervento di forestazione urbana, nato dalla collaborazione fra Comune di Busseto, Regione Emilia-Romagna, Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, Associazione Olimpiadi Verdiane e azienda Sicim Spa. 2.054 gli alberi e arbusti messi a dimora su una superficie complessiva di oltre 1 ettaro, progetto che si è reso possibile nel quadro del bando “Mettiamo Radici per il Futuro”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, con l’ambizione di fare del proprio territorio il corridoio verde d’Italia attraverso la piantagione di quattro milioni e mezzo di alberi entro il 2025, uno per ogni residente. Più precisamente, il cofinanziamento della regione ha coperto il 75% dei costi dell’intervento di rimboschimento, mentre un importante contributo economico alla realizzazione è arrivato da Sicim, socio sostenitore del Consorzio. Il “Parco della Vita” accoglie oggi tre foreste urbane unite da sentieri pedonali al suo interno, denominate “Bosco delle Api”, “Bosco dei Maggiolini” e “Bosco delle Libellule” dove sono stati messi a dimora alberi (frassino, tiglio, farnia, acero campestre, bagolaro, orniello, rovere, roverella), arbusti come ad esempio, ginepro, prugnolo, rosa canina, ligustro, sambuco, olivello e ginestra, affiancati da varietà autoctone da frutto e/o da fiore (ciliegio, pesco, susino, melo, pero, albicocco, corniolo, sanguinello, sorbo, gelso) e ornamentali (liriodendro, liquidambar, ginkgo) tutte selezionate con l’obiettivo di favorire la biodiversità. Nel progetto il “Parco della Vita” di Busseto, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha creato anche una serie di fasce boscate, nella forma di siepi complesse, a ridosso dei sentieri interni da 1.435 piante, e ha realizzato un impianto di irrigazione a goccia, per favorire l’attecchimento e l’idratazione ottimale delle piante.
Secondo una stima del Consorzio, nei prossimi cinquant’anni, il “Parco della Vita” andrà ad assorbire ben 2.054 tonnellate di CO2. Il programma della giornata inaugurale ha visto gli interventi di Luca Concari, Assessore con delega ai lavori pubblici, urbanistica, verde pubblico e sport del Comune di Busseto, di Maria Paola Chiesi Presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, di Barbara Lori Assessora ai Parchi e Forestazione della Regione Emilia-Romagna, e di Guido Cagnani, Vicepresidente di Sicim Spa. A seguire le classi superiori di I grado a indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo statale di Busseto hanno tenuto un piccolo concerto; gli educatori ambientali di Esperta hanno coinvolto gli alunni della scuola primaria del comune in una Outdoor Education & Playfull Experience sulla biodiversità del parco e in collaborazione con FISO, Orienteering Parma ASD è stato attivato un Laboratorio di Orienteering nel Bosco per gli studenti delle prime medie. Durante la mattinata sono state distribuite gratuitamente ai cittadini alberi e piante da fiore, nell’ambito del progetto della Regione Emilia -Romagna “Mettiamo Radici per il Futuro”.
«Sono particolarmente felice per la nascita del nuovo bosco urbano a Busseto, a dimostrazione di come la sinergia positiva tra Regione, Comune, Consorzio KilometroVerdeParma e aziende private funzioni molto bene – afferma Barbara Lori, Assessora ai Parchi e Forestazione della Regione Emilia-Romagna. I bussetani hanno, oggi, una grande ricchezza: un bosco non è soltanto ossigeno e azione di contrasto al riscaldamento climatico, un bosco è bellezza, è un’oasi d’ombra, è valore di biodiversità. Vogliamo continuare a far crescere il verde e le fasce boscate della nostra regione per migliorare il paesaggio, la qualità dell’aria e la vita delle persone».
«Gli alberi non migliorano solo l’estetica del paesaggio ma contribuiscono anche al benessere psicofisico delle persone grazie al loro potere terapeutico. L’intervento di forestazione di Busseto è stato uno dei più articolati dal punto di vista della progettazione e della messa in opera, realizzato con il supporto di un’ampia rete di collaborazioni che ha creduto nel progetto e in noi. - sottolinea Maria Paola Chiesi, Presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma - Due gli importanti obiettivi raggiunti: la creazione di un nuovo polmone verde in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in corso e la nascita di un’oasi di biodiversità e di verde urbano capace di rendere il contesto sempre più sano, vivibile e fruibile da parte dei suoi abitanti e visitatori».
«L'inaugurazione del Parco della Vita rappresenta un momento di grande gioia e orgoglio per la nostra comunità. - sostiene Stefano Nevicati, Sindaco di Busseto - Con la realizzazione di questo nuovo bosco urbano, non solo abbiamo ampliato il patrimonio arboreo di Busseto, ma abbiamo anche creato un'oasi di pace e benessere fruibile da tutti i cittadini. L'intervento di forestazione, realizzato grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, km Verde Parma e Sicim, assume un valore ancora più importante in un contesto di cambiamenti climatici e di crescente attenzione alla tutela dell'ambiente. Il Parco della Vita, infatti, non è solo un luogo di svago e relax, ma rappresenta anche un concreto impegno nella difesa del nostro ecosistema. Le tre foreste urbane e le fasce boscate che compongono il parco contribuiranno ad assorbire CO2, migliorando la qualità dell'aria che respiriamo. Inoltre, il parco offrirà alla cittadinanza un nuovo spazio per passeggiare, fare sport o semplicemente rilassarsi a contatto con la natura. Sono sicuro che il Parco della Vita diventerà presto un punto di riferimento per la nostra comunità, un luogo dove ritrovare armonia e benessere».
«L’Amministrazione Comunale di Busseto è entusiasta di inaugurare l’intervento di forestazione denominato “Parco della Vita”. - commenta Luca Concari, Assessore con delega ai lavori pubblici, urbanistica, verde pubblico e sport del Comune di Busseto - l’obiettivo, oltre al tema di miglioramento ambientale, è quello di riqualificare un parco che ha un enorme potenziale, vicino agli impianti sportivi e al Paese. La programmazione dell’Amministrazione è quella di potenziare negli anni questo Parco e renderlo funzionale per i nostri cittadini. Ringraziamo la Regione, il Consorzio KilometroVerdeParma e tutti gli sponsor che hanno supportato l’iniziativa».
«Sarà un giorno speciale per la nostra amata Busseto, in cui celebriamo tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per portare alla vita una nuova area verde – afferma Guido Cagnani, Managing Director e Vicepresidente di Sicim. - Siamo felici di aver partecipato al progetto promosso dal Comune di Busseto, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Associazione Olimpiadi Verdiane, con i quali si è costruita una rete di soggetti pubblici e privati, dimostrando la forza di un’intera comunità al lavoro per un obiettivo comune. In Sicim, siamo fieri di aver sostenuto la piena realizzazione del parco, un’azione concreta del nostro impegno nel proteggere e preservare le risorse naturali a favore della collettività».
La gavetta del soldato Mario Gorreri è tornata a Fidenza dopo 82 anni. Nel corso di una cerimonia di restituzione avvenuta nel ridotto del Teatro “G. Magnani”, il cimelio è stato consegnato alla famiglia del reduce dell'ARMIR dal sindaco di Fidenza, Andrea Massari, e dal Comandante Militare Esercito Emilia-Romagna, Col. Francesco Randacio.
La storia della gavetta è straordinaria, nella semplicità del sentimento di solidarietà umana che rivela. Nel 1942 Mario Gorreri è un militare di leva fidentino richiamato nel corpo degli autieri. Ha da poco compiuto 30 anni quando viene mandato sul fronte russo. Assieme a centinaia di migliaia di altri italiani si accinge a dare il proprio contributo in una guerra che avrà un esito disastroso per i nostri soldati. Gorreri è un ragazzo doppiamente fortunato, perché scamperà alla morte durante il servizio sul fronte orientale e perché verrà rimpatriato appena prima della terribile offensiva dell'Armata Rossa da cui scaturirà la disastrosa ritirata dei nostri. È proprio nel corso del servizio che Mario fa la conoscenza dei Prokhorov, la famiglia russa che gli darà asilo e aiuto in circostanze critiche per il militare. La riconoscenza per i Prokhorov è tanta che Gorreri lascerà al capofamiglia la propria gavetta d'alluminio. Come accadeva ai soldati di tutto il mondo, la gavetta di Mario era l'oggetto più personale del suo corredo militare. Infatti reca incisi il nome e cognome del proprietario, la sua data di nascita, la città di provenienza. Una sorta di carta d'identità istoriata con ingenui disegni tracciati con la punta di un chiodo. È forse il più genuino ricordo di sé che Gorreri lascia ai russi che hanno generosamente aiutato un nemico. Nel 2020, con un gesto di grande altruismo, i discendenti della famiglia Prokhorov hanno deciso che per la gavetta e per il suo carico di ricordi era giunto il tempo di tornare a casa, a Fidenza.
Grazie ad una ricerca durata nove mesi e condotta dall’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, con la collaborazione del Comune di Fidenza, dell'Associazione Nazionale Alpini sez. di Parma e dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sezione di Fidenza, nel febbraio del 2021 è stato possibile realizzare un collegamento in diretta tra i Prokhorov e i Gorreri. Le due famiglie si sono conosciute. In quella occasione Eugenio Gavrik, che ha sposato la nipote di Prokhorov, ha consegnato il cimelio all'Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca. Tutta la vicenda è stata riassunta da Annalisa Pretato e Maria Ptukhina dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca in un breve contributo audiovisivo.
Oggi la gavetta che giunge nelle mani del rappresentante della famiglia Gorreri: Oreste, uno dei sei nipoti di Mario.
“Per la nostra comunità questa giornata è estremamente significativa– ha detto il sindaco Massari -. Fidenza ha compreso che questa storia racconta tanto della nostra terra. Ci dice che la buona pasta di cui è fatta la gente fidentina è riconosciuta anche a migliaia di chilometri da casa, persino in situazioni drammatiche. E poi quella di Mario Gorreri è una storia di solidarietà che non ha confini e non conosce nemici. Una lezione di umanità universale”.
Il Col. Randacio ha detto che “quella di Mario Gorreri e di tanti suoi commilitoni, è una storia che parla di Onore, di Sacrificio, di amor di Patria: sentimenti che, in quegli anni, accomunarono centinaia di migliaia di giovani partiti per un fronte lontano senza altra prospettiva se non quella di adempiere al Giuramento prestato. Al contempo, è anche una storia di amicizia tra persone che, a prescindere dal conflitto che divideva i loro popoli, seppero aiutarsi in un momento di enorme difficoltà. Ed è forse questo il lascito più importante dell’intera vicenda: la possibilità che, anche nei momenti più bui, l’umanità trionfi sull'odio, la fratellanza sulle divisioni. Il soldato Gorreri e la famiglia Prokhorov ci esortano oggi, dopo più ottanta anni, a non dimenticarlo mai”.
Nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione del trentennale della scomparsa di Ilaria Alpi, la Direzione Didattica ha ricordato la giornalista nella serata “Stelle d’inCanto” che si è svolta il 19 marzo presso il Teatro Magnani di Fidenza.
L’evento ha visto l’esibizione del coro femminile “fuoridallerighe” e quella canora delle classi VA e VB della scuola "De Amicis", dirette dalla maestra Versace Gabriella.
I ragazzi delle quinte hanno voluto ricordare la giornalista con due canti: “Quando una stella muore” di Giorgia e “La notte dei desideri”di Jovanotti.
I testi sono stati scelti per trasmettere un messaggio importante: Ilaria è come una stella che, anche se è stata uccisa, continua ad emanare una luce bellissima.
Nella canzone “La notte dei desideri” di Jovanotti è presente il tema del sogno e della capacità di avere grandi desideri come quello che ebbe ”Cristoforo Colombo il marinaio”. Egli ebbe il coraggio di gettarsi in un’impresa che sembrava impossibile e che lo portò a scoprire un Continente nuovo, così anche Ilaria ritenne giusto partire per una missione importante che era quella di smascherare il traffico illegale di armi e di rifiuti tossici tra i Paesi industrializzati e la Somalia.
Ilaria è diventata per i bambini della Direzione Didattica un modello di donna tenace, coraggiosa e libera.
Al termine della serata i ragazzi delle quinte hanno donato diversi ritratti di Ilaria Alpi, fatti da loro stessi.
Le insegnanti hanno ricordato ai bambini che ognuno di loro può diventare una stella per gli altri, proprio come Ilaria.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Raffaele Mancuso, presentatore della serata, nonché promotore degli eventi organizzati in memoria di Ilaria Alpi.
85 mila euro per sostenere l'emergenza abitativa delle famiglie. Una delle principali criticità segnalate a livello distrettuale, è infatti la difficoltà nella ricerca di una casa in locazione adeguata alle esigenze e alle capacità reddituali. D'altro canto si è evidenziata da parte dei proprietari di case una mancanza di fiducia verso i potenziali affittuari, non solo per l'incertezza di ricevere con regolarità il pagamento del canone di affitto, ma anche per la mancata conoscenza delle regole del corretto utilizzo dell'alloggio e della convivenza civile nei rapporti con gli altri inquilini.
Il Comune di Fidenza ha colto l'occasione offerta dal Bando 2023 “Inclusione e coesione” della Fondazione Cariparma per presentare un nuovo progetto denominato “La strada verso CASA - Percorsi guidati di accompagnamento all'abitare e al benessere abitativo” per un costo complessivo di 85.000 euro, di cui 8.500 euro di cofinanziamento e 76.500 euro quale contributo richiesto alla Fondazione stessa.
Le risorse disponibili sono destinate:
- per € 45.000,00 allo scorrimento della graduatoria fondo affitto 2022;
- per € 35.000,00 all'accompagnamento all'abitare;
- per € 5.000,00 a sostegno di famiglie in emergenza abitativa.
“Sono due i principali obiettivi che vogliamo raggiungere con questo progetto – ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali Alessia Frangipane -: sostenere il maggior numero possibile di famiglie in difficoltà nel pagamento del canone di locazione in lista d'attesa nell'ultima graduatoria relativa al Fondo affitto (almeno 35 famiglie) e accompagnare i cittadini (oltre 100 famiglie), che intendono accedere a un alloggio pubblico o privato, fornendo informazioni sulle opportunità abitative a canone sociale o agevolato, attive nel corso dell'anno nel territorio”.
E' prevista inoltre un'accurata attività di sostegno nella prima fase di accesso all'alloggio sociale per coloro che necessitano di un supporto nella redazione delle pratiche da avviare, per la conoscenza e condivisione delle regole condominiali, della buona gestione dell'alloggio e del migliore utilizzo degli spazi comuni, nonché interventi di prevenzione di situazioni conflittuali, anche mediante attività ludico-educative, mediazione linguistica, culturale e sociale.
La parte progettuale relativa allo scorrimento della graduatoria Fondo affitto è gestita, per conto del Comune, dall'Azienda Casa Emilia-Romagna di Parma (Acer Parma) in quanto già gestore del Fondo a livello provinciale mentre la parte riguardante l'accompagnamento delle famiglie e la cura di particolari situazioni di conflittualità, che potrebbero verificarsi negli ambiti condominiali, è affidata all'Associazione Ciac di Parma, con esperienza pluridecennale nell'affiancamento e nell'inserimento sociale di persone e di famiglie con difficoltà.
Da lunedì 25 marzo il punto informazione “ABITARE” a cui i cittadini, sia proprietari sia potenziali inquilini, potranno rivolgersi per avere indicazioni e chiarimenti sulle attività previste dal progetto è a Fidenza in via Carducci n. 47 e sarà aperto al pubblico il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 12,30 oppure è contattabile per appuntamento al n. 0521 522080.
Alle famiglie in stato d'emergenza è stato riservato un budget complessivo di 5.000 euro, quale sostegno economico per le spese iniziali previste per la locazione di un alloggio e gli allacci alle utenze o ad ottemperare con regolarità al pagamento del canone di locazione nella prima fase di avvio del contratto. Le famiglie individuate in collaborazione con Asp “Distretto di Fidenza” saranno quelle per le quali verrà formulato un progetto socio-assistenziale condiviso e si trovano nelle condizioni di adulto solo con minori a carico in grave condizione di disagio, di persone vittime di maltrattamenti intrafamiliari, di nuclei familiari composti da uno o più componenti portatori di gravi patologie sanitarie appositamente certificate, di famiglie già collocate in strutture pubbliche a seguito di progetto dei servizi sociali oppure di nuclei di persone oltre i 65 anni in grave disagio socio sanitario.
Oltre a ciò, con un'integrazione di 10.000 euro, la Giunta comunale, su indicazione del Comitato di Distretto e in qualità di Comune capofila, ha approvato la prosecuzione del progetto “Benessere abitativo negli alloggi e negli edifici di E.R.P.”, da realizzarsi a favore delle famiglie per le quali emerga la necessità di un percorso di accompagnamento in occasione dell'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica o sociale in ambito distrettuale, in favore del benessere e delle buone relazioni nell'ambito delle convivenze condominiali degli edifici residenziali pubblici di proprietà dei Comuni del Distretto di Fidenza.
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