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27 aprile, Giubileo diocesano delle persone con disabilità

Domenica 27 aprile alle ore 16 la Diocesi di Fidenza celebrerà il Giubileo delle persone con disabilità e dei loro familiari e amici. E lo farà con una veglia di preghiera presieduta dal vescovo Ovidio presso Casa “La Tenda” situata in via Coduro 9A.

Salsomaggiore: iniziative per la festa patronale di San Vitale Martire

Dal 12 aprile al 4 maggio Salsomaggiore Terme si veste a festa con tantissimi eventi per celebrare il Patrono San Vitale Martire. Un misto di tradizione, cultura, spettacolo e divertimento per tutte le età animerà la città termale con una cinquantina di eventi. Il ricco cartellone di eventi è stato presentato durante una conferenza stampa dal sindaco Luca Musile Tanzi, dall’assessore Daniela Isetti, e dalle presidenti della consulta del volontariato e della Proloco, Nicoletta Mestieri e Francesca Severi. Insieme a loro anche alcuni rappresentanti di Ascom e delle associazioni che a vario titolo hanno preso parte all’allestimento degli eventi. Gli eventi spazieranno dalla cultura, con presentazioni di libri, dibattiti, mostre fotografiche e spettacoli teatrali.

Al divertimento, con Luna Park, caccia al tesoro, giochi per bambini e artisti di strada. Alla musica, con concerti live, serate musicali, esibizioni jazz e un tributo ai Nomadi. E ancora lo sport, con passeggiate sulle colline, mercatini artigianali, tornei di basket e il prestigioso Torneo Internazionale di Tennis Juniores. Non mancherà un richiamo alla tradizione e al gusto con mercatini enogastronomici, concorsi locali e serate dedicate ai sapori del territorio.

Il 28 aprile alle ore 16 nella Cripta della chiesa di San Vitale avrà luogo la presentazione del libro di Roberto Mancuso “La chiesa di San Vitale a Salsomaggiore Terme”. Dalle ore 10 alle ore 19 nella chiesa di San Vitale sarà esposta la mostra fotografica “San Vitale: una chiesa, una storia”. Alle ore 18 il vescovo Ovidio presiederà la celebrazione eucaristica in onore di San Vitale Martire alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni del territorio. 

Le Olimpiadi degli Oratori della Diocesi

Giovedì 1 maggio avranno luogo le Olimpiadi che vedranno la competizione degli oratori delle parrocchie della Diocesi. Si svolgeranno come di consueto presso il Parco della Pace della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore con partecipazione riservata ai ragazzi e alle ragazze nati tra il 2011 e il 2018. Questi gli sport individuali e di squadra: minivolley, calcio a cinque, dodgeball, tiro alla fune, corsa con i sacchi, corsa campestre, tiro con l’arco, palla quadrato e lancio delle freccette al bersaglio.

Il ritrovo è previsto alle ore 8.15 mentre le gare si svolgeranno tra le ore 9 e le 18. Dalle 12.30 alle 13.30 interruzione per il pranzo (ogni parrocchia deve provvedere autonomamente, altrimenti è previsto un servizio catering a pagamento). Alle ore 11 celebrazione eucaristica in occasione dei 60° anni di costituzione della parrocchia. Alle 18 avrà luogo la premiazione dei vincitori.

La Colletta del Venerdì Santo

La “Colletta per la Terra Santa”, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”, nasce dalla volontà dei papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. La Colletta, che tradizionalmente viene raccolta nella giornata del Venerdì Santo, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. Le offerte raccolte dalle parrocchie e dai Vescovi vengono trasmesse dai Commissari di Terra Santa alla Custodia di Terra Santa che verranno usate per il mantenimento dei Luoghi e per i cristiani di Terra Santa, le pietre vive di Terra Santa. La Custodia attraverso la Colletta può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della Memoria, e sostenere la presenza Cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà.

I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

La Colletta Pro Terra Santa è una delle raccolte obbligatorie (insieme all’Obolo di San Pietro del 29 giugno e alla Giornata missionaria mondiale) che viene svolta il Venerdì Santo (o nella data che l’ordinario del luogo ritiene più opportuna) in favore delle opere e delle necessità della Terra Santa. Nell’esortazione apostolica di Paolo VI del 25 marzo 1974, “sulle accresciute necessità della Chiesa in Terra Santa”, vengono precisate le modalità della Colletta.

Come è nata la Colletta

Lungo i secoli passati, i Papi non hanno solo rinnovato la loro fiducia nei francescani, riconfermandoli nel ruolo di legittimi custodi dei Luoghi Santi (a loro affidati dalla Sede Apostolica nel 1342), ma li hanno anche sostenuti in ogni aspetto della loro vita, a livello religioso come pure economico, sociale e politico. Sarebbe sufficiente ricordare l’autorizzazione a praticare la medicina nell’ospizio del Monte Sion in favore dei malati e dei bisognosi e, nei secoli successivi, i privilegi, le indulgenze, la difesa dei loro diritti. Oltre un centinaio di Bolle papali si riferiscono alla Terra Santa, come pure un eguale numero di decreti e lettere della Congregazione per la Propagazione della fede, che aiuta i figli di san Francesco nella loro missione in Terra Santa.

Un aspetto essenziale di questo continuo sostegno è stato, ed è ancora, la Colletta per la Terra Santa, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”. Fu Paolo VI che, attraverso la sua esortazione apostolica Nobis in animo datata 25 marzo 1974, diede una spinta decisiva in favore della Terra Santa. Il Papa, in linea con i suoi predecessori, lodò il lavoro dei francescani e insistette sul bisogno di maggior cooperazione da parte del mondo cristiano, dal momento che, soprattutto a partire dall’inizio del XIX secolo, i francescani avevano aumentato le loro attività «sociali, caritative, culturali e di beneficenza» in Terra Santa e i cristiani locali sono sprovvisti di mezzi. Paolo VI, dopo aver messo in rilievo che nella storia «i Frati Minori si sono rivolti direttamente sia ai grandi come agli umili per raccogliere aiuti, ed i religiosi destinati a quest’opera hanno ricevuto il titolo ufficiale di Procuratori o Commissari di Terra Santa», ha ricordato che nei tempi attuali i bisogni sono aumentati e perciò i Papi si sono incaricati della Colletta “pro Terra Sancta”.

Paolo VI ha rinnovato le regole date dai suoi predecessori e nell’esortazione apostolica ha disposto le norme di questa raccolta. Nei decenni passati, la Congregazione per le Chiese Orientali è stata in modo speciale interessata, da parte della Santa Sede, a dimostrare le necessità della Terra Santa e le regole date da Paolo VI, incluse quelle che si riferiscono ai Commissariati. Negli ultimi anni, l’80 per cento delle collette ricevute dai francescani sono state destinate a opere pastorali e sociali e solo il 20 per cento ai santuari. È importante ricordare che la Custodia riceve solo il 65 per cento delle offerte, mentre il restante 35 per cento è destinato ad altre istituzioni che operano in Terra Santa. Le attività del Patriarcato Latino, per mandato della Santa Sede, sono sostenute dai Cavalieri del Santo Sepolcro e da altre istituzioni.

Visita il sito: https://www.collettavenerdisanto.it/

 

La nuova campagna 8xmille alla Chiesa cattolica

Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. Torna on air dal 13 aprile la nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di mostrare il valore di questa scelta che ognuno può fare e il suo impatto nelle vite di tanti. É il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse.

“Firmare per la Chiesa cattolica – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. in una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato ci sarebbe un vuoto enorme”.


Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 45 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici.


L’edizione 2025 della campagna CEI si concentra su otto storie di speranza e rinascita, evidenziando il legame tra le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”, e la vita di tutti i giorni. “L’obiettivo – aggiunge Monzio Compagnoni – è quello di far apprezzare il valore di un gesto semplice come la firma, collegandolo ai momenti quotidiani della vita. Gli spot si concentrano sul concetto di ‘sentirsi bene’ prendendosi cura degli altri grazie a un’opzione nella dichiarazione dei redditi, che si traduce in migliaia di progetti. Chi firma diventa protagonista di un cambiamento e autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole che deve essere rinnovata ogni anno”.
Ideata dall’agenzia VML, con la regia di Edoardo Lugari e le foto di Francesco Zizola, e casa di produzione Casta Diva/Masi Film, la campagna si sviluppa su tv, web, stampa, affissione, radio, display e video strategy. 

Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano.

Papa Francesco: il saluto dal Gemelli e il ritorno a Santa Marta

Papa Francesco si è affacciato da un balconcino del Policlinico Gemelli, dove è stato ricoverato per 38 giorni a causa di una polmonite bilaterale. In sedia a rotelle, si è avvicinato alla finestra aperta, ha salutato la folla con gesti delle mani e con il dito alzato in segno di “ok”.

“Grazie a tutti”, le sue brevi parole: “Vedo questa signora con i fiori gialli, è brava!”. Ad attendere l’affaccio del Papa, che si è mostrato per la prima volta ai fedeli dal ricovero, centinaia di persone che lo hanno salutato con un lungo applauso e il suo nome scandito a gran voce, insieme a “Viva il Papa”. Moltissimi i giornalisti, soprattutto televisivi, presenti per raccontare l’evento. Presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Subito dopo il suo breve saluto e la benedizione, il Santo Padre è salito a bordo della Fiat Cinquecento, con i naselli per l’ossigeno, per dirigersi verso Casa Santa Marta, dove – secondo le prescrizioni dei medici – dovrà rispettare due mesi di convalescenza, senza poter incontrare gruppi di persone o assumersi grossi impegni. Si tratta, dunque, di dimissioni protette. La polmonite bilaterale, motivo del ricovero, sembra infatti essere risolta, ma rimangono altre infezioni polimicrobiche. Prima di far rientro a Casa Santa Marta, il Papa è andato nella basilica di Santa Maria Maggiore, come è solito fare anche prima e dopo ogni viaggio apostolico, e ha consegnato al card. Makrickas dei fiori da porre davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, da lui molto venerata.

“In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati”, si legge nel testo dell’Angelus preparato da Papa Francesco per questa terza domenica di Quaresima, e diffuso prima dell’affaccio dal balcone in forma scritta, come è avvenuto nelle altre cinque domeniche del ricovero. “Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”, osserva Francesco. Poi il riferimento alla tragica attualità: “mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti”.

“Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo”, l’appello: ”Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale”. “Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace”, scrive inoltre il Papa: “Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale”. Non manca l’omaggio ai fedeli: “Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi”.

“E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, l’altro appello di Francesco: “La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua”.

Prima di affacciarsi dal balcone per un saluto e per impartire la benedizione, Papa Francesco ha salutato brevemente il personale e i vertici dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli. Lo ha comunicato la Sala Stampa della Santa Sede, che ha reso noto nel dettaglio le persone salutate dal Santo Padre: il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, professoressa Elena Beccalli; il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dottor Daniele Franco; inoltre il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, professor Antonio Gasbarrini; il vicepresidente della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Giuseppe Fioroni; il direttore generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, professor Marco Elefanti, l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, e il prof. Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche del Policlinico e responsabile dell’equipe medica del Gemelli; il direttore sanitario della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Andrea Cambieri.

 

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

Giornata Missionari Martiri: una veglia a Fogarole

Anche la Diocesi di Fidenza celebrerà la Giornata dedicata alla memoria dei Missionari Martiri con una veglia biblica di preghiera presieduta dal Vescovo Ovidio presso la parrocchia di Fogarole lunedì 24 marzo con inizio alle ore 20.30.

Il tema della serata “Andate e invitate” riprende un versetto tratto dal Vangelo secondo Matteo.

Visite guidate FAI all'abbazia di Castione M.si

Sabato 22 e domenica 23 marzo si potrà partecipare a visite guidate all'Abbazia di Santa Maria Assunta in Castione Marchesi, in occasione delle "Giornate di Primavera" organizzate dal FAI.
Per l'occasione ci si potrà registrare e fare la propria firma per questo sito, segnalato fra i "Luoghi del cuore" FAI.
Vi aspettiamo numerosi!
Orari
Sabato: 09:30 - 13:00 / 14:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00);
Domenica: 09:30 - 13:00 / 14:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00).
Durata della visita: 40 minuti.

Memoria dei caduti di Carzole e via Baracca

Domenica 9 marzo in occasione dell’80° anniversario degli eccidi di via Baracca e di Carzole di Coduro alle ore 9 nella chiesa dell’omonimo quartiere fidentino si terrà la funzione religiosa di suffragio celebrata da don Marek Jaszczak, Vicario per la Pastorale della Diocesi. Alle ore 9.45 seguiranno i saluti del sindaco di Fidenza Davide Malvisi e del sindaco di Fontanellato Luigi Spinazzi. Infine l’intervento di Cristina Dieci, membro dell’A.N.P.I. provinciale. Alle ore 10.15 deposizione della corona di alloro al Monumento in memoria dei Caduti di Carzole. Alle ore 10.45 deposizione di una corona di alloro al cippo-ricordo di via Baracca. L’intera cerimonia sarà accompagnata dalle musiche della Banda “Città di Fidenza”. Presenzieranno alla cerimonia i rappresentanti delle associazioni e i gonfaloni dei Comuni di Fontanellato, delle Province e delle Sezioni A.N.P.I. di Parma e Piacenza.

da "Fidenza nella Resistenza" di Amos Aimi e Aldo Copelli

All'intensificarsi della guerriglia partigiana, i tedeschi risposero con feroci rappresaglie. Il mattino del 9 marzo 1945 gli abitanti di Rimale vedono sulle loro porte un Avviso che diceva:
"Il giorno 9 marzo 1945 dei soldati germanici vennero vilmente assassinati tra Fidenza ed Alseno in una insidia tesa sulla via Emilia. A ragione di rappresaglia furono giustiziati sullo stesso luogo del delitto i seguenti banditi previamente condannati a morte: Golli (Galli), Filippo, Cavanna Francesco, Risoli Giuseppe, Ghirlanda Giuseppe, Pavesi Giuliano, Cerlesi Raffaele, Bertè Luciano, Verzè Giannino, Sichel Sergio, Beiriguardo (Bel riguardo) Valentino, Guerzoni Primo, Sampini (Semprini) Carlo, Sessenna (Sesenna) Mario, Baldini Alberto".

Sulla via Emilia era stato precedentemente ucciso un tedesco e non era stato portato via. In quel 9 marzo, tuttavia, i tedeschi a Rimale non avevano eseguito nessuna condanna a morte, ma stavano preparando l'esecuzione.

La mattina del 10 marzo i 14 ostaggi indicati nell'Avviso esposto il giorno prima a Rimale, sono prelevati dalle prigioni di Piacenza e avviati su due autocarri con la scorta di venti nazifascisti verso Parma.

Gli automezzi alle 22 circa arrivano a Fidenza, si fermano e ai prigionieri viene dato l'ordine di scendere. Il viaggio notturno non insospettisce i patrioti, quasi tutti piacentini. I prigionieri camminano verso Coduro, due per due in mezzo alla strada, mentre i tedeschi procedono in fila indiana da una parte e dall'altra.

Una squadra del Barabaschi, comandata da Full, si trovava nel campo sportivo di Fidenza, era scesa per ispezionare la via Emilia. Alcuni partigiani si trovavano sul tetto della biglietteria; Full stava proprio sulla biglietteria verso la Fidenza Vetraria. I partigiani vedono passare i tedeschi con in mezzo i prigionieri. Non comprendono affatto che i prigionieri sono condotti alla morte. I partigiani non attaccano per paura di uccidere i prigionieri. A Coduro la colonna si ferma; i prigionieri sono sempre in mezzo alla strada, mentre i tedeschi sono spostati sulle banchine verso il fosso. Un tedesco prende i primi due prigionieri, li porta per una strada laterale sulla sinistra, la strada delle Carzole. Si sentono quattro colpi; si vede la fiammata del mitra. Il tedesco ritorna e ne prende altri due; ancora quattro spari e nessun lamento. Raffaele Cerlesi ha capito e dice: "Qui ci ammazzano tutti". È la volta di Verzè, Cerlesi e Sichel. Cerlesi dice: "Mi dispiace solo per mia figlia". Si salutano non ancora convinti di morire. Sichel vede che il tedesco fa coricare i suoi amici e poi con il mitra spara su loro due colpi in testa; intanto con il piede colpisce la testa inerte di un amico morto. Solo allora ha una reazione. Molla una pedata nella pancia al tedesco che aveva davanti e scappa.

Sichel fugge, fugge. I tedeschi sparano a lungo contro di lui, con le pallottole traccianti; gli lanciano anche una bomba che lo ferisce, facendolo cadere. Ma Sichel continua a fuggire per tutta la notte. All'alba giunge ad una tenuta del principe Meli Lupi di Soragna. Il principe fa curare il fuggiasco, poi lo fa accompagnare in montagna.

Anche Baldini riesce a salvarsi: quando sta per ricevere il colpo di grazia, supino a terra, si copre il viso con le mani; il gesto istintivo gli salva la vita, poiché le pallottole lo feriscono superficialmente senza colpirlo a morte. Giace a lungo svenuto; quando riprende i sensi, si ritrova solo in mezzo ai suoi amici tutti morti. Non c'era più nessuno. Baldini allora raggiunge una cascina in fondo alla strada dove era avvenuta la strage.

E' accolto da Eugenio Morini e così riesce a salvarsi. I tedeschi intanto affiggono un avviso identico a quello del giorno prima, con la data però del 10 marzo.

La domenica mattina dell'11 marzo, Albino Porcari avvisa il parroco di Coduro, don Francesco Stringhini, che era stato compiuto un terribile eccidio sulla strada delle Carzole. Il sacerdote accorre e nel dare l'assoluzione non riesce a trattenere le lacrime; giungono il dottor Catelli e il podestà Mosè, sfollato a Coduro. Il podestà e il parroco riescono ad ottenere dal Comando tedesco il permesso di seppellimento, anche se l'intenzione dei tedeschi era che i corpi dei giustiziati restassero esposti 3 giorni, per incutere terrore nella popolazione. Il lunedì mattina, Denti, becchino del cimitero di Fidenza, carica su un carretto le salme e le porta al cimitero di Parola.

In seguito, il 13 luglio '45, per iniziativa di don Francesco Stringhini, la parrocchia di Coduro erigerà sul luogo della esecuzione una grande croce, fatta da Allegri Sperindio. Sulla porta della chiesetta, testimone di pace in un punto tanto caldo della Resistenza, durante la solenne ufficiatura una grande scritta ricordava: "MISERICORDIOSO ETERNO IDDIO, ACCETTA L'INCRUENTO SACRIFICIO DEL TUO DIVIN FIGLIO CHE OGGI SI OFFRE A SUFFRAGIO DEI 14 MARTIRI CHE OFFRIRONO LA LORO VITA PER LA MADRE PATRIA". 
I morti erano solo 13, ma allora non si sapeva che, oltre Baldini, anche Sichel era riuscito a salvarsi.

Guido Seletti (Bruch) stava sulla biglietteria del campo sportivo di Fidenza, quando la notte del 10 marzo erano passati i condannati a morte. Il partigiano aveva insistito per fare una raffica, ma inutilmente. Tutta la squadra lo aveva sconsigliato per paura di rappresaglie. Allora quel patriota, ferito nella sua sensibilità e determinazione, disse che voleva andarsene; così prese quell'uscita del campo sportivo che porta all'ospedale. Spericolato e audace com'era, va a compiere un'azione personale. Erano circa le 5 del mattino dell'11 marzo.

Con una raffica di bren Bruch cattura un camion che proveniva da Parma; salta sul predellino di sinistra dell'automezzo e intima all'autista di proseguire per la prima strada di sinistra, per la strada della Bionda, verso le basi partigiane. L'autista, invece, prosegue sulla via Emilia e lo porta al posto di blocco, all'incrocio Fidenza-Tabiano. Bruch
vede una persona che con una lampadina rossa faceva cenno al camion di fermarsi; come s'accorge che si trattava di un fascista, scende dal predellino, gira dietro il camion, si porta contro il milite che parlava con l'autista e con una raffica lo uccide. S'impossessa dell'arma e fugge lungo la strada di Tabiano tra gli spari dei fascisti. Subito dopo la morte di quel fascista, a Fidenza, in via Baracca, vennero trucidati, in quella mattina dell'11 marzo, tre patrioti: Luigi Pezzali, Arnaldo Fava e Celino Brambilla. I tre avevano operato come membri della 7Sa Brigata S.A.P. vicino a Fontanellato, comandata da Ballarini (Bongiorni). Fava, commissario della Brigata; subì per 7 giorni torture indicibili a Fidenza alla casa "Littorio" e poi ancora a Parma nella sede della SO a Legione. I tre, portati a Fidenza, ricevettero il conforto religioso da don Celestino Pelizziari di Parma, e poi furono giustiziati.

I Vangeli in podcast

Sono disponibili sulle diverse piattaforme i Vangeli della Bibbia CEI (2008) confezionati in stile podcast. Si tratta di un’ulteriore evoluzione del più grande progetto, BibbiaEdu.it, che comprende il sito e la corrispondente App con l’obiettivo di rendere sempre più accessibile la Parola che sta a fondamento della fede e della vita della comunità cristiana.

“La scelta della data non è casuale”, fa notare Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali che, insieme al Settore dell’apostolato biblico dell’Ufficio catechistico, ha supervisionato il progetto sostenuto dalla Segreteria Generale della CEI. “Mercoledì delle Ceneri – spiega Corrado – inizia il tempo della Quaresima, dedicato in modo particolare al silenzio, alla lettura e all’ascolto della Parola. Ci è sembrato molto opportuno dare avvio all’iniziativa proprio in questa giornata. Riteniamo poi che aver reso disponibili i Vangeli, in formato podcast, sulle diverse piattaforme possa essere anche un invito a intrecciare le proprie narrazioni con la parola buona che può dare senso e significato a ciò che viene vissuto. Ci auguriamo che anche questo servizio possa sostenere la vita personale e comunitaria. Un ringraziamento particolare alla Biblioteca Apostolica Vaticana per le immagini degli evangelisti utilizzate come copertine dei singoli libri”.

“San Paolo – aggiunge don Dionisio Candido, responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico – scriveva che la fede deriva dall’ascolto. In effetti, sin dall’antichità, la Bibbia è stata più proclamata e ascoltata che letta. Oggi la tecnologia può aiutare a tornare a gustare questa dimensione propria della Parola di Dio, ascoltata e meditata per essere infine vissuta”.

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