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Martina Pacini

Veglia di Pentecoste

Sabato 18 maggio alle ore 20.30 in Cattedrale a Fidenza il vescovo Ovidio presiederà la solenne veglia di Pentecoste durante la quale sarà consegnato il Mandato agli educatori e agli animatori di grest e attività estive.
Pertanto sono invitati a partecipare alla celebrazione i cresimandi, i cresimati, i ragazzi del dopo-Cresima, gli adolescenti, i ragazzi, i giovani adulti. 

Giornata delle Comunicazioni sociali: la libertà all’esame degli algoritmi

Di seguito proponiamo l'articolo a firma di Vincenzo Corrado, Direttore dell'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, pubblicato su "Portaparola", speciale di Avvenire del 7 maggio 2024 dedicato al tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali "Intelligenza artificiale e sapienza del cuore". 

Se ne sta parlando, e questo è un primo risultato da leggere positivamente. La constatazione non intende sminuire ma sottolineare l’impegno in atto. L’Intelligenza artificiale, tema proposto da papa Francesco per l’ormai imminente Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (12 maggio), pur nella sua complessità, ha sollecitato la vivacità del territorio con diverse iniziative. C’è un bisogno di conoscenza di questioni che non sono semplicemente tecniche o tecnologiche. Al centro di ogni sviluppo c’è sempre la persona umana. Il progresso, infatti, incide in modo massivo a livello antropologico, influenzando e determinando la socialità. La partita è iniziata. E come ricorda il Papa nel messaggio per la Giornata, «spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza».
Le sfide poste dalle nuove tecnologie, sia nella Chiesa che nella società, vengono accolte quasi sempre con un duplice atteggiamento che varia a seconda dell’età, della formazione culturale, della teologia e delle esperienze personali. Alla prospettiva positiva e di fiduciosa ricezione si affianca una visione preoccupata, a tratti allarmistica. Rispetto all’Intelligenza artificiale, ad esempio, alcuni enfatizzano i rischi, quali la deumanizzazione delle relazioni o la perdita di lavoro, mentre altri si concentrano sui benefici, come l’accessibilità aumentata alle informazioni religiose o le nuove forme di evangelizzazione. Papa Francesco indica la «sapienza del cuore» come bussola per tenere il giusto orientamento tra i due approcci contrapposti, definendola una «virtù che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le loro conseguenze, le altezze e le fragilità, il passato e il futuro, l’io e il noi». È la virtù che consente di risolvere la frammentarietà di questo tempo, per abbracciare la dimensione integrale della vita. La spiritualità consente di andare in profondità superando le discrasie della quotidianità.
Il tema è di grande attualità, e non è casuale che, a livello ecclesiale, siano state dedicate due Giornate mondiali: quella per la Pace nel mese di gennaio e ora quella delle Comunicazioni sociali. A questa attenzione si uniscono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno 2023: « Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile ». Lo sviluppo, continuo e inarrestabile, chiede uno sguardo nuovo che salvaguardi il portato etico che è patrimonio di tutti, prima che sia troppo tardi e prima che sia l’escalation tecnica a dettare le regole del gioco. Ecco perché la connessione pace-comunicazione, evidenziata dai due appuntamenti, può essere la cifra con cui contrastare il disimpegno, a favore della responsabilità. Sistemi sempre più complessi, con ricadute a livello antropologico, confermano l’irrinunciabilità alla comprensione e alla presenza. Se questo vale per ogni realtà o istituzione, interpella in modo maggiore la Chiesa per vocazione e missione. La comunicazione è, infatti, connaturale alla comunità cristiana. L’annuncio avviene sempre in una relazionalità comunicativa, ridefinendo lo spazio e il tempo della stessa comunicazione.
Il principio del tempo, nella sua permanenza e dinamicità, consente il dialogo tra la profondità del messaggio cristiano e l’immanenza di sistemi articolati, mentre lo spazio diventa “luogo” da abitare, al di là di qualsiasi logica di possesso, potere o affermazione personale, e dunque universo di senso perché vissuto nella logica della dimensione relazionale. In quest’ottica, il principio dello spazio gioca un ruolo fondamentale rispetto alla progettualità e alla creatività, in quanto bilancia la capacità di leggere la realtà e disegnare percorsi di comprensione con la possibilità di porre quesiti a sistemi in grado di organizzare risposte. Ecco, allora, che tempo e spazio rappresentano la condizione per armonizzare le nuove tecnologie con l’“essenza” della fede.

 

Foto: CEI

Presentato a Soragna il restauro della scultura di Giuseppe Carra

È stato presentato nei giorni scorsi il restauro della scultura di Giuseppe Carra raffigurante "Sant’Antonio da Padova che adora il Bambino", sita al centro delle colonne poste sul loggiato della facciata dell’oratorio di Sant’Antonio a Soragna. L’intervento è stato finanziato dal Rotary Club Salsomaggiore Terme ed eseguito da Angela Alini e dal team di Opus Restauri sotto la direzione di Angela Coccioli Mastroviti della Soprintendenza di Parma e Piacenza. Dopo una s. Messa in ricordo dei soci defunti del Rotary Salso, celebrata dal parroco don Abdou Rahal, il restauro è stato presentato alla cittadinanza.

Dopo i ringraziamenti al Rotary per quanto fatto da parte del parroco e del sindaco Marco Taccagni, si sono susseguiti gli interventi dei rotariani coinvolti nel progetto. Si sono alternati al microfono l’assistente del governatore Giovanni Pedretti, il presidente Francesco Maini, il past president Sergio Lusardi, lo studioso Giovanni Godi e Marco Pinna. Infine, la restauratrice è entrata nel merito dei lavori fatti: consolidamento delle giunture, pulitura dai residui di smog e fissaggio.

Quindi tutti sul sagrato per benedizione. Come ha spiegato Giovanni Godi, la statua è un gruppo scultoreo in terracotta, realizzato nel 1806. La statua è una delle prima opere realizzate dal Carra, noto soprattutto per le statue sul ponte del Taro a Pontetaro e per lo scalone di Palazzo Marchi a Parma, e risulta ancora legate al gusto della fine del Settecento. La chiesa invece è stata realizzata su progetto di Francesco Galli Bibbiena (1696), finanziata dalla famiglia Meli Lupi e dalla confraternita del Santissimo Sacramento. All’interno, gli stucchi sono stati realizzati da Giacomo Mercoli (1698) che stava in quel periodo lavorando alla Rocca con Bibiena. I due quadri sulle pareti laterali sono di Giovanni Bolla (1698). La facciata un tempo barocca è stata sostituita nell’800 dall’attuale di gusto neoclassico dall’architetto Giuseppe Rasori (1806).

Annarita Cacciamani

San Francesco d'Assisi, festa popolare di Santa Rita

Attesa nella parrocchia dei Cappuccini per la festa popolare di Santa Rita, quattro giorni tra fede, tradizione e relax, un appuntamento primaverile irrinunciabile che da sempre richiama devoti da tutto il circondario.

Mercoledì 22 maggio, ricorrenza liturgica della Santa, verranno celebrate messe alle 8 – 9.30 – 11 – 15.30 – 17 – 18.30; dopo ogni messa benedizione dei bambini e delle rose; nel pomeriggio inizio festa popolare.

Festa popolare che riprenderà nei giorni di venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 dalle 17 con stand gastronomici con piatti tipici e torta fritta, con servizio ai tavoli o per asporto.

Nelle quattro giornate funzionerà anche la grande pesca di beneficenza.

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