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Martina Pacini

Intervista al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria, prof. Giuseppe Moles.

Pubblichiamo di seguito l’intervista realizzata dalla Vice Presidente della FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), Chiara Genisio, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria, prof. Giuseppe Moles.

<Continuerò ad impegnarmi con tutte le mie forze affinché anche l’editoria locale continui ad avere non ristori, ma sostegni. Perché una democrazia liberale compiuta non può fare a meno di una stampa locale, libera, indipendente e professionale>. La promessa è di Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Editoria, enunciata dal Salone del Libro di Torino, luogo simbolo in questi giorni della rinascita culturale del Paese.

Moles

(Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria, prof. Giuseppe Moles)

 

Sottosegretario il 17° rapporto sulla Comunicazione del Censis segnala che nell’ultimo anno si è accentuata la crisi della carta stampata, in particolare per i quotidiani. I vari studi però non prendono mai in considerazione la stampa locale. Che cosa rileva dal suo osservatorio? La crisi è uguale per tutti?

Fin dall’inizio ho cercato di avere un quadro il più possibile chiaro delle situazioni. L’intero comparto editoriale è talmente diversificato e legato a delle eccellenze dei territori che va analizzato compiutamente e con molta attenzione perché, a prescindere dalla crisi generale, ci sono delle diversificazioni enormi. Per questo motivo ho incontrato tutti gli stakeholder del settore, e l’ho fatto singolarmente perché ognuno ha caratteristiche, potenzialità e difficoltà diverse. Solo sulla base di una analisi generale si può individuare dove e come sostenere, dove e come incrementare.

Dopo un sostegno inziale del governo per la crisi dovuta al Covid, e ritengo di aver fatto più di quanto possibile da questo punto di vista, con un aumento di risorse e di strumenti come i crediti diretti e indiretti, ora si deve ragionare a medio termine sul futuro del sistema, con i fondi del Pnrr, ma anche e soprattutto con altri strumenti.

Un esempio: le edicole. Ritengo che si debbano considerare come un punto nuovo, non solo vendita diretta di prodotti editoriali, ma anche di offerta di servizi al cittadino.

Una recente indagine condotta dall’Ucsi e dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Salesiana ha rilevato che i giovani  si informano prevalentemente sui social network, i telegiornali e il web, perché li considerano accessibili e aggiornati in tempo reale. E questo nonostante considerino più affidabili la stampa quotidiana e periodica. Cosa ritiene utile per avvicinarli alla carta stampata?

Io non considero l’online il nemico della carta. Credo che i due mondi possano e debbano convivere. L’uno può essere utile all’altro. Dipende da come si utilizzano questi strumenti. Ad esempio ho rinnovato il bonus per gli abbonamenti, per quotidiani e periodici nelle scuole, ma con un budget raddoppiato; inoltre ho previsto che il bando non fosse realizzato a settembre ma dal 1° al 31 ottobre, per dare alle scuole il tempo di scegliere come utilizzarlo.

Ho grande fiducia nei ragazzi e nelle loro capacità di apprendimento e discernimento; nello stesso tempo le famiglie e la scuola devono svolgere al meglio il loro compito, anche insegnando ai giovani ad essere iper-critici.

Lotta alle fake news, difesa del copyright sono temi su cui si è impegnato in prima persona in questi mesi…

Sono molto fiducioso, per il copyright ho previsto non l’obbligo di concludere il contratto, ma l’obbligo di negoziare e di farlo in buona fede.

Ogni editore, di qualsiasi tipo, potrà negoziare quello che ritiene essere il giusto compenso del suo prodotto.

Ovviamente ciascuno potrà decidere di non sedersi al tavolo, per chiedere un equo compenso, magari decidendo di cedere gratuitamente ai grandi del web il suo prodotto.

Le false notizie sono un altro enorme problema. Il mio dipartimento aveva in passato già istituito una commissione sulla disinformazione ma dato che è un tema a cui tengo molto ho intenzione di far ripartire questo comitato.

Dato, però, che spesso lo sviluppo tecnologico è più veloce di qualsiasi norma, io continuo ad avere fiducia nelle persone e, per arginare il fenomeno delle fake news ci vuole soprattutto tanta professionalità di tutti gli addetti ai lavori.

Infine farò una campagna di sensibilizzazione per un utilizzo sano e consapevole di tutti i nuovi strumenti digitali.

Nei giorni scorsi l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha proposto di non stornare più il 10% del canone Rai al Fondo per il pluralismo. Lei cosa ne pensa?

Quando l’ho incontrato non mi ha parlato di questa idea, ma ovviamente non posso che tutelare il Fondo per il pluralismo. E’ fondamentale non solo il mantenimento ma l’accrescimento del budget del fondo. Se Fuortes si è reso conto che il suo compito è quello di ricercare risorse e riorganizzare l’azienda, l’importante è che non lo si faccia a danno di altri comparti.

Chiara Genisio

Busseto, riposta nel campanile della chiesa Collegiata la campana crepata

Nei giorni scorsi a Busseto la campana restaurata e' stata riposta nel campanile della chiesa Collegiata. Si conclude così un'opera importante avviata dal parroco don Luigi Guglielmoni alcuni mesi or sono con l'autorizzazione della Soprintendenza e della Curia Vescovile.

La campana, dal dimetro di 107 centimetri e dal peso di 8 quintali, era stata fusa nel 1955 da Regolo Capanni e porta in rilievo i nomi di 37 bussetani caduti durante la seconda guerra mondiale.

Con l'occasione sono stati anche posizionati un nuovo impianto automatico e un nuovo quadro elettronico generale. A questi si aggiungerà prossimamente la posa delle reti antipiccione. Un impegno economico notevole, affrontato per la sicurezza e la protezione del campanile, uno dei simboli della città.

In primavera sara' inoltre rifatto l'intonaco della fiancata della chiesa Collegiata che, dopo il restauro della Cappella della Santissima Trinita', diventera' uno degli angoli piu' belli della citta'.

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Martedì 26 ottobre il teatro "Girolamo Magnani" di Fidenza compirà 160 anni

Martedì 26 ottobre alle ore 21,  il teatro "Girolamo Magnani" di Fidenza compirà 160 anni.

L'anniversario sarà celebrato con un evento dal titolo "CENTOSESSANTA IL MAGNANI INCANTA". Ingresso gratuito. Occorre però prenotare presso lo Iat di Casa Cremonini: 0524 83377.

Parteciperanno alla serata:
Romano Franceschetto, Pietro Brunetto, Compagnia il Sogno, Daniela Stecconi,  Corale Santa Margherita, Studio Danza Fidenza, Seba Pezzani e i Rab4, la Banda Città di Fidenza, Mauro Terzoni Tarson, Alberto Zoni.

Il teatro venne inaugurato il 26 ottobre 1861 con il 'Trovatore' di Giuseppe Verdi. L'opera doveva essere diretta da Giovanni Rossi, ma per un impedimento il suo posto fu preso da Gaetano Bassoli. L'orchestra era formata da elementi del luogo e completata da professori di Parma. Le scene erano di Gerolamo Magnani.
La serata ebbe un grandissimo successo. Il sindaco di Borgo, Giacomo Ronchei, aveva invitato Verdi all'inaugurazione, ma il Maestro con gentilezza declino' l'invito.

Dai primi anni del 1700, si hanno notizie di alcuni teatri a Borgo San Donnino.
Fra questi ve ne era uno collocato presso l'antico seminario ed era utilizzato da compagnie di passaggio e da filodrammatici locali. Vi era poi il Ducale Teatro di Borgo, posto vicino all'ospedale di San Giorgio, nei pressi della Cattedrale.
In quest'ultimo nel 1728, in occasione del matrimonio tra Enrichetta d'Este e Antonio Farnese, si fecero mascherate e danze di corte.

Alla fine del 1700 il piccolo teatro era in pessime condizioni e si pensò di costruirne uno nuovo. Certamente un impulso alle rappresentazioni teatrali fu dato da Enrichetta d'Este e Leopoldo d'Assia.
Nel 1756, in occasione di una visita di Carlo Goldoni, fu allestita nella rocca una sua opera. I principi, nella loro piccola corte, sostennero le spese per il riassetto del teatro di corte e di numerose rappresentazioni.

Nella bisaccia del pellegrino della Via Francigena

Si svolge domenica 24 ottobre con inizio alle ore 15.30 “Nella Bisaccia del pellegrino!”, un interessante percorso ludico-didattico tra i rilievi scolpiti della Cattedrale di Fidenza per incontrare i pellegrini medievali della Via Francigena.
 
A chi è rivolto: famiglie con bambini dai 7 ai 12 anni.
 
Dalla bisaccia puzzolente e scarna del contadino, a quella robusta e ben fornita del nobile, fino a quella modesta ma sostanziosa del monaco. I bambini andranno alla scoperta del contenuto prezioso che permetteva di camminare e superare le avversità, per riuscire infine a "cibare" l'anima. Il percorso si snoda tra i rilievi scolpiti della Cattedrale di Fidenza.
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