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Riprendono in oratorio a Busseto le serate del Ciclo "Dialoghi con gli adolescenti"

Riprendono in oratorio a Busseto le serate del Ciclo "Dialoghi con gli adolescenti", in collaborazione con il Comune di Busseto.
Con il coordinamento di don Davide Grossi e di alcuni educatori, da ottobre a maggio ogni mese l'oratorio sta ospitando testimoni capaci di guidare gli adolescenti sulle domande cruciali della loro crescita e sulla qualità delle relazioni.
Venerdì ? ???????? ore 20:15. ?????????? "?????????? ?? ????" della compagnia di adolescenti dell'oratorio San Paolo di Fidenza.

S. Messa di suffragio in memoria del professor Romano Artusi

Sabato 25 gennaio alle 17,30 nella chiesa di San Paolo a Fidenza verrà celebrata una s. Messa di suffragio in memoria del professor Romano Artusi nel settimo anniversario della scomparsa.
Indimenticato preside della scuola media fidentina che ha guidato per tanti anni con autentica passione educativa, Artusi è stato anche fondatore e presidente della locale Unitre, un’importante realtà da lui voluta e sostenuta con un impegno generoso ed entusiasta.
Nella stessa celebrazione verranno ricordati anche i docenti, i segretari e i corsisti defunti dell’Unitre di Fidenza.

A Roma il convegno nazionale “2025: A.I. confini della comunicazione”

“2025: A.I. confini della comunicazione” è il titolo del Convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, che si terrà dal 23 al 26 gennaio a Roma. L’evento si aprirà con due sessioni tematiche specifiche per poi intersecarsi con il programma ufficiale del Giubileo del mondo della comunicazione. Si inizia giovedì alle 15.30 con il saluto di mons. Domenico Pompili, presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, e l’introduzione di Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio. Alle 16 è prevista la riflessione di Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, su “Intelligenza artificiale, informazione e comunicazione”, mentre alle 18 sarà Mariagrazia Fanchi, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore a soffermarsi su “Le sfide della comunicazione oggi”.
Venerdì 24 gennaio, alle 9.30 Alessandro Gisotti, vicedirettore della Direzione Editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, offrirà ai partecipanti una lettura del Magistero pontificio legato ai temi della comunicazione. Alle 10, Antonio Preziosi, direttore del Tg2, interverrà su “Il senso del limite”, mentre alle 10.30 Marco Ferrando, direttore delle testate del Master in giornalismo dell’Università di Torino, e Celeste Satta, del medesimo Ateneo, rifletteranno su “meno prodotti, più processi”. Alle 11.45 è in programma un dialogo con Marco Girardo, direttore di Avvenire, Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000-inBlu2000, e Amerigo Vecchiarelli, direttore dell’Agenzia Sir.
Nel pomeriggio l’appuntamento è nella Basilica di San Giovanni in Laterano per la Messa internazionale in occasione della festa di San Francesco di Sales. La giornata di sabato 25 è dedicata al Pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro e all’incontro culturale in Aula Paolo VI con Maria Ressa e Colum McCann (moderato da Mario Calabresi), seguito dall’esibizione del Maestro Uto Ughi. Alle 12.30, gli operatori della comunicazione arrivati da tutto il mondo saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco, sempre in Aula Paolo VI.
Alle 15, nell’ambito dei “Dialoghi con la città” organizzati per il Giubileo, il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, dialogherà con Ferruccio De Bortoli, giornalista e saggista, sul tema: “Comunicare speranza e pace” (Basilica di Santa Maria in Trastevere). Il tutto si concluderà il 26 gennaio con la Messa della Domenica della Parola presieduta dal Papa nella Basilica di San Pietro.
“Nel sentire comune, i confini vengono solitamente intesi come linee di delimitazione di un territorio, di una proprietà oppure della sovranità di uno Stato. Eppure, la radice etimologica della parola indica ben altre sfumature: cum e finis. Cioè, cum, che rimanda alla condivisione. E, poi, finis, che significa limite ma anche culmine di un’azione”, sottolinea Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali ricordando che “il rapporto con i confini si gioca proprio sul livello della relazione”. “È un punto di incontro, tra il vecchio e il nuovo. Ai (il riferimento è ai sistemi di intelligenza artificiale) confini ci si incontra per dirigersi verso il cuore della comunicazione. Questo percorso, certamente faticoso, restituisce il fascino dell’incontro, dell’ascolto e della parola. A noi – conclude – l’impegno di coglierne il messaggio e tradurlo in realtà”.

L'Ucid di Fidenza in visita alla casa di riposo per musicisti

In occasione del 124° anniversario della morte del maestro Giuseppe Verdi (27 gennaio 1901) la sezione fidentina dell’Ucid promuove per domenica 26 gennaio una giornata presso la Casa di Riposo per Musicisti realizzata dall’architetto Camillo Boito fra il 1896 ed il 1899 che il Maestro stesso definì come “la mia più grande opera”. Il programma prevede due momenti distinti: la visita guidata alla casa di riposo tenuta dalla Direttrice dott.ssa Bianca Maria Longoni ed il Concerto del Coro dell’Opera di Parma. Alle ore 13 partenza da Fidenza con mezzi propri; alle ore 14,30 ritrovo presso la Casa di Riposo per Musicisti a Milano. A seguire preghiera alle tombe del Maestro Giuseppe Verdi e di Giuseppina Strepponi. Seguirà la visita guidata alla Casa e il concerto del Coro dell’Opera di Parma. Per motivi organizzativi confermare l’adesione a Marzia Marchesi al numero 347 6409099.

Celebrazione ecumenica

Sabato 25 gennaio alle ore 20.30 presso la parrocchia di San Pietro Apostolo in Fidenza conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
La celebrazione ecumenica, presieduta dal Vescovo Ovidio, avrà al centro la domanda: “Credi tu questo?” (Gv 11,26). E’ la domanda che Gesù pone a Marta in occasione della morte del fratello Lazzaro. Se sono trascorsi quattro giorni dalla sua sepoltura è ancora possibile credere nella resurrezione?
Ad essere in gioco è la fede del credente.

Al via la nuova campagna della Chiesa cattolica

Un viaggio emozionale tra i mille volti della “Chiesa in uscita”, una comunità di fede con le porte aperte a quanti sono in cerca del senso della vita e sempre al fianco dei più fragili. È la nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana che racconta una presenza fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà in speranza. Come una casa accogliente, una famiglia che unisce, una comunità che ascolta, la Chiesa risponde alle domande di chi ha bisogno di sostegno e di un punto di riferimento.
La campagna, dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, si articola attorno ad alcune domande – quanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati? – e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani. L’azione visibile della Chiesa cattolica è un’opera corale per accompagnare la crescita umana e spirituale di ogni persona, senza smettere di offrire sostegno ai più vulnerabili.


“Nell’Italia di oggi, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme. Con la campagna – spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – vogliamo raccontare il valore tangibile di questa presenza nella vita di tante persone, cattoliche e non”.


Ideata e prodotta da Casta Diva Group, la campagna della Conferenza Episcopale Italiana, on air dal 1° dicembre fino a fine gennaio 2025, si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina ogni giorno attraverso cinque esempi concreti: ascolto, che si traduce nella capacità di accogliere ogni voce, soprattutto quelle inascoltate; fede, che illumina il cammino di chi è alla ricerca di Dio e di significato; lavoro, che diventa impegno per offrire strumenti e opportunità a chi è in cerca di un futuro migliore; speranza ai dimenticati, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato; ponte tra le generazioni, che valorizza il dialogo tra giovani e anziani come ricchezza e crescita per tutta la comunità.
Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per stimolare una riflessione profonda sui valori dell’ascolto e della condivisione. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.

 

Per maggiori informazioni:
www.8xmille.it
www.unitineldono.it

 
 Foto CEI

San Francesco: un concerto per organo e coro

Il 6 dicembre alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale di San Francesco in Fidenza si terrà un concerto per organo e coro in occasione della festa dell’Immacolata.
Il maestro Luigi Fontana suonerà il nuovo organo che la parrocchia ha restaurato per la memoria commemorativa dei 450 anni di presenza cappuccina a Fidenza e i 50 anni di elevazione a parrocchia della chiesa dedicata al Sacro Cuore.
L’organo è un piccolo gioiello uscito dalle mani sapienti di un apprezzato organa- ro, Carlo Alboreto, nel 1893. Dimenticato e trascurato per diverso tempo dai precedenti proprietari, è stato riportato alla bellezza originaria dai mirati interventi di Pierpaolo e Federico Bigi, esperti organari di Reggio Emilia.
Il maestro Luigi Fontana eseguirà un ricco programma accompagnato dal coro “Schola Gregoriana” della Cattedrale di Reggio Emilia e dal soprano Loredana Bigi.

Gli anolini solidali in vendita anche alla mensa Caritas

Anche quest’anno sono stati numerosi i volontari che si sono messi all’opera nei giorni scorsi per creare tanti anolini solidali.
L’iniziativa, promossa da “Parma facciamo squadra” coinvolge tutta la cittadinanza a supporto di una campagna di raccolta fondi per sostenere le famiglie del territorio in difficoltà economica.
Dall’8 dicembre gli anolini solidali saranno in vendita anche a Fidenza, presso la mensa della Caritas diocesana (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30) e presso i supermeracti Conad. Il ricavato sarà devoluto a favore del contrasto alla povertà. Inoltre Barilla, Gruppo Chiesi e Fondazione Cariparma moltiplicheranno per 4 ogni euro donato.
In foto alcuni dei volontari fidentini.

Salsomaggiore: fuori dall'alcol per una vita nuova

Nel trentennale della sua costituzione l’associazione di volontariato salsese ACAT “Il Faro - Gianfranco Malorgio” ha raccolto in un volume le storie di chi, come Mario Marchi, stava perdendo tutto a causa dell’alcol: famiglia, casa, lavoro e soprattutto la sua dignità di persona. Grazie al sostegno di volontari e amici, lui e tanti altri sono riusciti a smettere di bere e a cambiare lo stile di vita per poter aspirare a un futuro migliore.
Il libro sarà presentato al cinema Odeon di Salsomaggiore sabato 7 dicembre con inizio alle ore 10. A don Mario Fontanelli il compito di introdurre la mattinata con testimonianze delle famiglie, le esperienzae dei volontari e gli interventi di rappresentanti degli enti locali e del servizio pubblico.

L’impegno della Chiesa italiana per le persone con disabilità

“Rendere il mondo inclusivo significa non solo adattare le strutture, ma cambiare la mentalità, affinché le persone con disabilità siano considerate a tutti gli effetti partecipi della vita sociale”. Così Papa Francesco si è rivolto ai ministri partecipanti al G7 su inclusione e disabilità che si è svolto in Umbria dal 14 al 16 ottobre, ribadendo l’importanza di “operare insieme perché sia reso possibile alle persone con disabilità di scegliere il proprio cammino di vita, liberandole dalle catene del pregiudizio”.
Un impegno che la Chiesa italiana ha fatto proprio: dal 1991 a oggi, grazie ai fondi dell’8xmille, ha sostenuto 273 progetti in 45 Paesi per quasi 30 milioni di euro per l’inclusione, l’accessibilità, la vita autonoma, la dignità e la valorizzazione delle persone con disabilità che, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono più di 1,3 miliardi, il 16% della popolazione. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ribadisce il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. Tuttavia, in molti Paesi la loro condizione è ancora vista come una punizione divina e le persone affette da disturbi fisici o psichici sono spesso costrette a nascondersi e a vivere ai margini della società, nascoste dai loro stessi familiari tra le mura domestiche a causa dello stigma sociale di cui sono diventate drammaticamente vittime. Nelle situazioni di crisi e di emergenza sono ancora più esposte a discriminazioni, allo sfruttamento e alla violenza e devono affrontare numerosi ostacoli per accedere all’assistenza umanitaria.


Così la vita quotidiana delle persone con disabilità, se lasciate sole e segregate anche dalle proprie comunità, diventa una lotta per la sopravvivenza. Grazie all’impegno di molti continuano però a fiorire opportunità di rinascita che ridanno vigore alla speranza. Come è accaduto a Saw Sai, un ragazzo di Yangon, in Myanmar, che era considerato senza prospettive, perché affetto da paralisi cerebrale emiplegica destra con disabilità intellettiva. I genitori hanno conosciuto il progetto “Comunità inclusive”, avviato nel 2005, che mira allo sviluppo e all’inclusione sociale dei piccoli con disabilità nelle zone rurali e ha già dato sostegno a 150 bambini e alle relative famiglie in 64 villaggi. Saw Sai ha iniziato un percorso e, grazie ai terapisti e all’esercizio quotidiano, è subito migliorato dal punto di vista motorio. Ora segue anche specifici programmi educativi perché è interessato alla matematica e desidera imparare per aiutare i genitori che hanno un piccolo ristorante. Dopo aver frequentato gli incontri di sensibilizzazione, anche la famiglia è sempre più partecipe e coinvolta e ha compreso l’importanza dell’insegnargli a svolgere da solo le attività quotidiane, con calma e con i giusti ritmi.
Proprio il lavoro con le famiglie e con le comunità locali è fondamentale per innescare un cambiamento di mentalità, per far comprendere che garantire servizi adeguati alle persone con differenti abilità non è solo una questione di assistenza, ma di giustizia e di rispetto della loro dignità e delle loro capacità. Ne è consapevole anche la famiglia di Berry, che vive ad Haiti, dove solo il 7% dei bambini disabili partecipa a un percorso scolastico: “la situazione di Berry, che a 2 anni ha iniziato a soffrire di una malattia che lo faceva cadere all’improvviso e non era più in grado di camminare, ci ha portati a conoscere ‘Akg’, un’associazione di comunità di Haiti. Partecipiamo sempre alle riunioni e alla formazione, che servono per aiutare i bambini a vivere meglio all’interno della famiglia e della comunità. Ora Berry frequenta la scuola pubblica di Mare Rouge e avrà la possibilità di trovare la sua strada”.


La stessa possibilità è stata offerta ai 638 beneficiari del progetto “Kanyama for all” in Zambia, anche questo realizzato con il contributo della CEI, che punta a favorire inclusione scolastica in 7 scuole di Kanyama e a sostenere le famiglie dei bambini e delle bambine con disabilità attraverso corsi di alfabetizzazione e di lingua dei segni per i genitori, e percorsi di empowerment economico per l’attivazione di attività generatrici di reddito. “In quest’ottica – racconta Andrew, istruttore di judo allo Shalom Centre – sono importanti anche le attività sportive, perché danno la possibilità agli studenti di conoscersi meglio, lavorare insieme, fare squadra ed eliminare le barriere. In particolare, il judo non è soltanto uno sport, è piuttosto prendersi cura gli uni degli altri, aiuta ad aprirsi alle relazioni, a trovare delle passioni e dei punti in comune”.


Piccoli semi e testimonianze che ci spingono ad andare avanti, nella certezza che – come ricorda Papa Francesco – “ogni persona è un dono prezioso per la società” e che una “cultura dell’incontro va sviluppata, specialmente con coloro che una falsa cultura del benessere tende a scartare”.

 

Foto CEI

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